N el bel mezzo di quello che verrà ricordato come uno dei capitoli più oscuri della storia contemporanea, uno spicchio di sole ha forato il cielo, e a firmarlo è Bob Dylan.
Il Premio Nobel per la letteratura, senza alcun preavviso, dopo otto anni di silenzio - è targato infatti 2012 l’ultimo suo disco di inediti - regala al mondo un brano di 16 minuti e 56 secondi che racconta il giorno in cui gli Stati Uniti persero l'innocenza: l’uccisione del Presidente John Fitzgerald Kennedy.
Lo intitola “Murder Most Foul”, ovvero “L'omicidio più disgustoso”, vago ma evidente richiamo all’opera di Shakespeare per una canzone che di un’opera shakespeariana conserva la potenza e l’epicità.
Quello che Dylan dipinge è un quadro totale, un modo per immergersi a pie' pari in un’epoca che il cantautore ricostruisce in maniera perfetta. Una breve epopea che apre la finestra su un intero periodo che stava per rivoluzionare il mondo, con i personaggi che lo stavano vivendo, Dylan ne fa un elenco lunghissimo, come se non volesse dimenticare nessuno.
“Fu un giorno buio a Dallas, nel novembre '63 / Un giorno che vivrà nell'infamia / Il presidente Kennedy era molto in gamba / Buona giornata per vivere e una buona giornata per morire”, comincia così un racconto che si stiracchia fino a coprire con la propria ombra dai Beatles a Hair, dagli Who a Houdini, fino a Marylin Monroe e Buster Keaton.
Si può cantare un decennio, farne comprendere totalmente il significato, le conseguenze, le passioni che l’hanno animato, in poco più di un quarto d’ora? Bob Dylan può.
Con la sua voce carica di tempo, punto di riferimento fisso, intoccabile, nella vita di ogni appassionato di musica che si rispetti. A qualcuno piace la montagna, ad altri il mare, il cielo piace a tutti; e Dylan in questo caso rappresenta il cielo, padre, santino di tutti cantautori, guida anche per coloro che non lo conoscono, a loro insaputa.
Un artista che non ha seguito una strada, l’ha tracciata, l’ha inventata, è lì che aspetta alla fine del percorso chiunque sia in grado di arrivare dove è arrivato lui, e finora non c’è riuscito nessuno.
Anche per questo probabilmente il messaggio che allega al brano risulta tra gli incoraggiamenti più efficaci che abbiamo ricevuto finora. “Saluti ai miei fan e follower con gratitudine per tutto il vostro supporto e lealtà nel corso degli anni. Questa è una canzone inedita che abbiamo registrato qualche tempo fa che potreste trovare interessante. State al sicuro, state attenti e che Dio sia con voi”.
Non si sa cosa intende per “qualche tempo fa”, chi lo conosce ha detto che potrebbe significare mesi o addirittura anni; la verità è che non importa perché certe musiche non hanno tempo e solo provare a mettere un’etichetta farebbe distrarre dall’unica notizia che conta: Bob Dylan c’è e lotta insieme a noi, ancora è capace di regalarci quelle emozioni che solo lui è capace di dare, con la stessa intensità di quando ce ne siamo innamorati la prima volta, quel punto del cammino da appassionati di musica che possiamo riconoscere con un prima e un dopo. Bob Dylan non ha tempo e ancora una volta ce lo ha dimostrato.