Q ualche settimana fa il rapper Salmo si è esposto chiedendo apertamente ai suoi fan salvininiani di bruciare il suo disco: “Segui Salvini? Non ascoltare il rap”. Per il rapper sardo, record di click con la sua recente ultima uscita “Playlist”, ascoltare il genere che propone e accettare la politica del Capitano leghista sono due azioni del tutto incompatibili.
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A smentirlo ci pensa il collega Anastasio, rapper di Sorrento e dato per favorito come vincitore della dodicesima edizione di X Factor. A sostenerlo è un podcast piuttosto seguito su Instagram e Spotify, dal titolo “Ingranaggi”, che oggi, proprio a poche ore dalla diretta della finale del programma, pubblica “L’altra faccia di Anastasio”, 7,47 minuti di analisi del profilo social del concorrente dello show.
Le pagine che piacciono ad Anastasio
Luca L., come si fa chiamare il conduttore del podcast, spulciando i “mi piace” e i vecchi post di Anastasio, ben prima che diventasse un personaggio pubblico, avrebbe rintracciato dichiarate simpatie destrorse; quindi like per le pagine ufficiali di Silvio Berlusconi, Donald Trump e anche per “Right wing memes to Redpill the world”, pagina che supporta il Presidente degli Stati Uniti con meme in suo favore; e poi ancora Lorenzo Fontana, il ministro della Famiglia che nemico dichiarato delle famiglie omosessuali; Movimento 5 Stelle (definito da Luca L. “la cosa più a sinistra che troviamo nel suo profilo”), fino ad arrivare a gradimenti espressi per le pagine di CasaPound e, in barba a Salmo, proprio di Matteo Salvini.
Condivide una buonanotte di Salvini, data l’8 ottobre, commentando “La carezza di Salvini” che potrebbe anche essere ironico. Più tecnico invece il post ricondiviso della pagina GeopoliticalCenter (“Quaranta dei cento immigrati arrivati sulla nave Diciotti e accolti dalla Chiesa Cattolica a Rocca di Papa non sono più reperibili.”) che, se non apertamente vicina a Salvini descrive così i suoi intenti “Le nostre analisi invece seguono un filo conduttore: il bene del nostro Paese”.
Contro Macron e un filino a destra
Riferimento all’immigrazione decisamente più personale e aperto il 22 agosto. Commentando la politica di Macron Anastasio scrive: “La Francia, la grande nazione multiculturale, esempio di tolleranza per noialtri selvaggi, continua a dissanguare l'Africa costringendo le popolazioni ad emigrare, per poi fare la morale agli italiani sugli sbarchi. Questo è l'emblema della sinistra degenerata: prima ci facciamo tutti i cazzi nostri, poi, comodi nei nostri salotti, pontifichiamo e attacchiamo il popolo che è sempre ignorante e razzistah. Come detto da Benedetto XVI, prima del diritto a emigrare si dovrebbe assicurare il diritto a non emigrare”.
Diverse anche le condivisioni dalla pagina Weltanschauung Italia, anche questa evidentemente riferita a destra, come quella del 17 agosto, che riprende un intervento di Vittorio Sgarbi (definito nel post “mentore”) a La Zanzara sulla amoralità del sesso tra omosessuali.
Abbiamo provato a sentire qualcuno dello staff del rapper al numero pubblicato tra le informazioni della pagina Facebook ufficiale dell’artista: ha risposto un uomo che si è qualificato come “collaboratore del manager di Anastasio” che ha chiesto “una mezz’oretta” per verificare, ma non ha mai più risposto alle chiamate. Intorno alle 14 il profilo Facebook ufficiale di Anastasio condivide un post del luglio 2016 del profilo privato che dice “Tra le cose che ho da dire, metà sono banali e metà sono bugie, taccio per non essere bugiardo, mento per non essere banale”. Potrebbe essere una risposta o una spiegazione (non richiesta tra l’altro) alle ipotesi portate avanti da Luca L. nel suo podcast? Lo speaker su Instagram analizza la frase e si chiede “ma se la metà sono bugie, l’altra metà?”.