AGI - "Questo film è nato da una mia esperienza bellissima, quando sono andata a un corso per vincere la mia paura dell'aereo dopo un avita passata a cercare di non viaggiare, cercare di stare a casa il più possibile. La condivisione di questa paura che io trattenevo o tenevo nascosta è stata un'esperienza bellissima. Era talmente mia questa cosa che ho detto: va bene, allora mi butto e ho fatto un salto nel vuoto che non facevo da anni. Ormai mi ero abituata alla vita dell'attrice, una vita bellissima in cui si fa tutto quello che ti dicono di fare".
Un'emozionatissima Margherita Buy presenta alla Festa del cinema di Roma il suo film d'esordio alla regia, 'Volare', di cui è anche protagonista oltre ad aver scritto la sceneggiatura insieme a Doriana Leondeff e Antonio Leotti, che uscirà in sala a febbraio 2024 distribuito da Fandango.
Per il suo film la Buy dirige un cast corale di cui fanno parte anche Anna Bonaiuto, Giulia Michelini, Euridice Axen, Francesco Colella, Roberto De Francesco, Maurizio Donadoni, Pietro Ragusa, con la partecipazione di Massimo De Francovich e con l'amichevole partecipazione di Elena Sofia Ricci.
"Dirigere è stata la cosa più divertente che ho mai fatto in vita mia. I miei attori sono tutti bravissimi e sapevano già cosa fare - racconta - bisognava solo mettere a posto alcune cose: avendole scritte, avendole pensate, avevo solo bisogno che andassero nella direzione giusta. Quello che ho ricevuto dal loro entusiasmo, dalla loro voglia di migliorare i personaggi che avevo scritto, è stata la cosa più bella della mia vita - aggiunge - con tutti abbiamo cercato di costruire i diversi personaggi. La sfida era fare un film che ha tanti protagonisti".
Nel cast c'è anche la figlia, Caterina De Angelis, già vista nella serie tv 'Vita da Carlo'. Con lei, racconta la Buy, il rapporto sul set è stato particolare: "Lo sguardo di chi sa esattamente chi sono io non avrei potuto trovalo negli occhi di nessun'altra attrice - spiega - Caterina sta studiando all'Accademia e sta diventando un'attrice e ha dato qualcosa in più a questo film".
La neoregista ha spiegato che la speranza è che attraverso la storia di questi personaggi e delle loro paure il pubblico possa riconoscersi e sorridere delle proprie fragilità, magari mai confessate. In quanto alla scelta del genere della commedia, Margherita Buy confessa che è un genere che le "piace molto per la sua capacità di poter mettere insieme tanti generi. Solo la commedia ti dà questa opportunità".
Abituata a recitare sotto la direzione di tanti registi, per il suo esordio dietro la macchina da presa ha messo in pratica quanto ha imparato sul set. Soprattutto ha evitato di assomigliare a quei registi che proprio non le sono piaciuti.
"Gli amici registi con cui mi confrontavo mentre giravo mi hanno dato una direzione - racconta - e sul set sono stata il contrario di quello che in genere molti registi sono stati con me. O almeno che io ho percepito così. Ho cercato di non prevaricare. Sono una persona nevrotica, nervosissima e ho cercato di non esserlo - aggiunge - perché mettere una brutta atmosfera sul set non dà risultati. Ci sono registi che dicono: io ho il potere e qui decido io. È un'esperienza che ho fatto e cercato di non ripetere", spiega ancora.
La Buy non fa i nomi dei registi con cui ha lavorato male. Fa invece i nomi di chi l'ha incoraggiata o di chi le vuole bene. A partire da Maria Sole Tognazzi che, racconta, "è stata una mia grande sponsor: mi ha detto: 'tu devi scrivere questa cosa, poi vediamo'. Nel 'vediamo' c'era pure: 'tu devi fare la regia', ma io neanche la sentivo".
Poi ci sono stati Marco Bellocchio, Luca Lucini e, naturalmente, Nanni Moretti. Il registra e attore romano, con cui la Buy ha lavorato tanto, non ha alcun dubbio sulla bravura della sua attrice anche come regista. "Nanni domani proietterà il mio film al Nuovo Sacher - spiega - quando l'ho sentito gli ho chiesto se aveva visto il film e lui mi ha detto: 'No, ma non importa. Dopo facciamo il dibattito'", aggiunge imitando la voce di Moretti.