AGI - Tornerà in sala il primo maggio il crudo e fantasmagorico docufilm del regista Franco Cutolo, 'Napoli s-velata', in apertura del Bagnoli Film Festival. Cinque capitoli su Napoli che mettono a fuoco argomenti mai esplorati, raccontati in una passeggiata virtuale per le strade della città con le musiche di Marco Zurzolo. 'Napoli s-velatà, già proiettato in anteprima nazionale all'auditorium Porta del Parco di Bagnoli il 25 ottobre scorso, aprirà il Bagnoli Film Festival alle ore 18 del primo maggio presso il CineTeatro La Perla con una introduzione di Valerio Caprara. Spiegò Cutolo in occasione della 'prima' di ottobre: "Ho voluto mettere in luce aspetti inediti di Napoli e della cultura napoletana, come un reporter, con una narrazione laica e onesta, dando voce a coloro a cui non viene mai data la voce, ma che nel contempo sono la vera anima di Napoli".
Il regista ha ritrovato, con un lavoro durato alcuni anni, gli scugnizzi che aveva intervistato Joe Marrazzo nel 1979; ma nel docufilm ci sono pure un grottesco ritratto dell'aristocrazia partenopea; un'intervista a un 'femminiello' del recente passato e a una Miss Trans mondiale del presente; il ritratto di 'un artista di strada' che dava da mangiare ai diseredati nella pandemia. Il docufilm si chiude con la poetica affacciata di un giovane non vedente al quale un corrimano d'acciaio descrive in braille la veduta del Golfo.
Quella di Cutolo nel cinema è una incursione dal teatro, suo "ambiente" naturale dove si è prodotto per ultimo allo storico Trianon Viviani di Forcella con l'atto unico ''O curnuto immaginario', commedia per musica originale che riprende il grande genere del Settecento. Partendo dal rimaneggiamento di un libretto anonimo in napoletano ispirato a Moliére, è stato rivestito dal regista con arie di Domenico Cimarosa e Giovanni Paisiello, con brani da 'La finta Parigina' e da 'L'idolo cinese' oltre al Leonardo Vinci di 'Vorria addeventare sorecillo' da 'Li zite 'ngalera' e 'Amice nun credite a le zetelle'.
Sedotto dalla cultura del Settecento napoletano in ogni sua declinazione, Cutolo in quel tempo è "come se ci fosse stato", sensazione che comunica anche nel docufilm 'Napoli s-velata', dove la sua passeggiata riporta a epoche molto più recenti. Cronista però attratto dal rapporto fra realtà e poesia, influenzato da Federico Fellini e Roberto De Simone, Cutolo mosse i primi passi dopo il diploma in scenografia all'Accademia di Belle arti di Napoli nel 1989, fondando il gruppo dei Febi Armonici. Nel 1992 fu assistente di De Simone ne 'L'Idolo cinese' di Paisiello e collaborò con l'Accademia al fianco di Giovanni Girosi. Tra i circa cento lavori messi in scena, 'La Mandragola' alla sala Umberto di Roma (2006) in una sua libera trascrizione con Peppe Barra, Patrizio Trampetti, Maria Del Monte e Luigi Montini; e il cortometraggio 'Il Silenzio delle Bambole' (2015).
A Natale, Cutolo uscirà con il libro 'Napoli surreale': racconti e fotografie d'archivio realizzate con una Pentax sotto la suggestione di Mimmo Jodice: "Ho raccolto nel tempo tutti questi scatti e fatti estraendo l'immaginario dalla cronaca. Ciò coincide con il mio modo di fare teatro. Quel che mi interessa è sempre ricavarne metafisica".