AGI - Era già tutto previsto. Così cantava il poeta e così è stato a Los Angeles nella notte degli Oscar. 'Oppenheimer' è l'asso pigliatutto con sette statuette su 13 nomination: film, regia, attori maschili protagonista (Cillian Murphy) e non protagonista (Robert Downey Jr.), miglior montaggio, colonna sonora e fotografia. Nessuna sorpresa, come scontata appariva la vittoria di Da'Vine Joy Randolph miglior attrice non protagonista in 'The Holdovers - lezioni di vita' e quella di 'La zona d'interesse' di Jonathan Glazer come miglior film internazionale dove ha prevalso come previsto su 'Io capitano' di Matteo Garrone. Uniche sorprese, non per gli appassionati ma per i bookmaker, le vittorie di Emma Stone come miglior attrice protagonista per 'Povere creature!' (la prima under 35 a vincere due volte la statuetta) e dell'83enne Hayao Miyazaki per la regia del miglior film d'animazione, 'Il ragazzo e l'airone'. Due premi meritatissimi e non previsti. Nella notte di Los Angeles Christopher Nolan ha sfatato un tabù: non aveva mai vinto un Oscar malgrado due candidature per il miglior film ('Inception' e Dunkirk'), una per la regia ('Dunkirk') e due per la sceneggiatura originale ('Inception' e 'Dunkirk'). Adesso in un sol colpo realizza una doppietta storica che lo consacra - anche agli Oscar - come uno dei più grandi registi contemporanei: miglior regia e miglior film per 'Oppenheimer'. Il trionfo agli Oscar per Nolan si aggiunge adesso al successo al box office di 'Oppenheimer': il suo film ha incassato 958 milioni di dollari e adesso, dopo il trionfo agli Oscar, sembra destinato a superare i due film della serie 'Il Cavaliere oscuro' che hanno incassato poco più di un miliardo di dollari. Sarà il film più premiato e di maggior successo commerciale del cineasta inglese. Con 'Oppenheimer', inoltre si sana un'altra ingiustizia: Robert Downey Jr. ha ricevuto, seppure come attore non protagonista, un premio Oscar 31 anni dopo quello che l'Academy diede quasi a titolo risarcitorio ad Al Pacino ('Scent of a woman') preferendolo al giovane Downey Jr. autore di un'interpretazione magistrale in 'Charlot' di Sir. Richard Attenborough (per cui vinse comunque il Bafta). E' stata la prima volta anche per Cillian Murphy, attore presente in tanti film di Christopher Nolan, vincitore come miglior attore protagonista alla sua prima candidatura.
Nella notte degli Oscar che ha visto un'altra vittoria annunciata, quella di Billie Eilish per la miglior canzone ('What Was I Made For?' di 'Barbie'), mattatore è stato Ryan Gosling, candidato come miglior attore non protagonista per 'Barbie' che ha cantato, ballato e intrattenuto i presenti mentre sul palco accanto al presentatore della serata, Jimmy Kimmel, si alternavano ex premi Oscar e star. In una cerimonia insolitamente poco politicizzata, le star si sono comunque espresse contro la guerra in Medio Oriente e molti artisti uomini hanno indossato spille rosse a simboleggiare la richiesta del cessate il fuoco a Gaza. Poi, sul palco, il regista inglese Jonathan Glazer, Oscar per 'La zona d'interesse', ha fatto un discorso politico.
"Il nostro film - ha detto - mostra il peggio verso cui può portare la disumanizzazione. Ora siamo qui come uomini che rifiutano che il loro essere ebrei e l'Olocausto vengano deviati da un'occupazione che ha portato al conflitto così tante persone innocenti". "Le vittime del 7 ottobre in Israele o degli attacchi in corso a Gaza, tutte sono vittime di questa disumanizzazione", ha ribadito. L'intervento politico più forte, però, è stato quello del regista e giornalista dell'Associated Press, l'ucraino Mstyslav Chernov, vincitore nella categoria miglior documentario per '20 Days in Mariupol', girato nel 2023 e che racconta l'assedio alla citta' ucraina di Mariupol, che ha detto che avrebbe voluto "poter scambiare questo premio con il fatto che la Russia non avesse mai attaccato l'Ucraina, non avesse mai occupato le nostre città, mai ucciso decine di migliaia di miei connazionali ucraiani, ma io non posso cambiare la storia - ha aggiunto - però tutti noi possiamo fare in modo che questa vicenda venga raddrizzata e la verità possa prevalere. E che le persone di Mariupol che hanno dato la loro vita non vengano mai dimenticate perchè il cinema crea i ricordi e i ricordi creano la storia", ha concluso.
In un'edizione non memorabile, senza grandi momenti di spettacolo o colpi di scena, c'è stata solo una battuta politica fatta sul finire della cerimonia da Jimmy Kimmel che ha risposto con una battuta alle critiche lanciate da Donald Trump sulla sua conduzione. Leggendo una serie di passaggi del post pubblicato su Truth dal tycoon, in cui aveva definito Kimmel "il peggiore conduttore" agli Oscar, il comico ha risposto: "Grazie per aver seguito la serata, sono sorpreso che lei sia ancora in piedi, non e' tardi in prigione?".