AGI - "Mia madre Ingrid Bergman mi ha detto un giorno: ho fatto talmente tanti film che ora potrei anche fare la regista. L'ha detta come una boutade perché allora per le donne era difficile immaginare di stare dietro la macchina da presa. C'erano delle eccezioni come Lina Wertmuller o Liliana Cavani, ma erano poche. Anche io ho iniziato tardi, dopo 50 anni, a dirigere film. Questo forse è il mio rammarico più grande".Queste le parole, all'AGI, di Isabella Rossellini, figlia di Roberto Rossellini e Ingrid Bergman, modella, attrice e regista, che presenta alla Festa del cinema di Roma 10 corti della durata complessiva di 20 minuti, realizzati su richiesta di Robert Redford e prodotti da Sundance. L'attrice e la regista riceverà il Premio alla carriera.
La cosa di cui sono più fiera è stato di tornare all'università a 50 anni. Mi sono laureata in Ethology and Conservation ed era curioso vedere tanti giovani in aula che mi guardavano"
Il premio alla carriera
Un riconoscimento che, spiega, apprezza particolarmente perché viene dal presidente della Fondazione cinema per Roma che lei ammira molto. "Guardo sempre al futuro, ma sono realista: ho 71 anni per cui non so cosa mi riserva il futuro - dice Isabella Rossellini - mi ha commosso il fatto che il premio mi è stato dato da Gian Luca Farinelli che io ammiro. Lui ha restaurato molti film di mio padre. Io sono intimidita dalla tecnologia e guardando il cinema muto vedo film buffissimi e grazie al 'Cinema ritrovato' e al cinema muto proposto da Farinelli che ho scoperto un cinema che mi ha influenzato molto. Quello è diventato il mio linguaggio".
Il rapporto con i genitori
"I miei genitori Ingrid Bergman e Roberto Rossellini erano persone meravigliose. All'inizio, quando ero giovane, avevo voglia di meritarmi le cose (pensavo, come si dice in America, alla 'meritocracy'). Per questo ho deciso di fare la modella prima di fare l'attrice. Se avessi iniziato come attrice e non fosse andata bene sarei stata devastata. Da giovane volevo creare la mia vita al di la' della famiglia. Oggi se faccio un'intervista e non mi chiedono dei miei genitori sono io che ne parlo. Anche qui alla Festa ho portato un film di mia madre e uno di mio padre", spiega.
Loro mi hanno influenzato sicuramente. Mio padre per i suoi film d'avanguardia: è stato grande regista sperimentale che ha fatto Neorealismo quando non c'era, poi si è messo a fare biografie storiche. Aveva voglia di fare sempre cose diverse. Mia madre - continua - era una star di Hollywood e ha scritto a mio padre per venire a lavorare in Italia. Era come se oggi una star americana scrivesse a un regista siriano. L'Italia allora era uscita dalla guerra"
Rossellini sottolinea poi perché abbia scelto due film in particolare per accompagnarla a Roma: 'Stromboli' di Roberto Rossellini e 'Sinfonia d'autunno' di Ingmar Bergman con la madre Ingrid e Liv Ullman. "Nella retrospettiva ho scelto 'Stromboli' perché fa vedere come l'Italia è cambiata - racconta - c'è una scena che mi ha colpito, quella della tonnara: mi fa impressione quanto sia cambiata l'Italia. Ora siamo più ricchi ma questo crea anche molti danni all'ambiente", spiega.
Quanto alla scelta di 'Sinfonia d'autunno', Rossellini dice che "è l'ultimo film di mia madre e di Liv Ullman mi ha raccontato di una lite tra lei e il regista Ingmar Bergman. Lui voleva che mia madre avesse sul volto un'espressione compiacente perché' lui era convinto che se una donna aveva una carriera da seguire doveva trascurare necessariamente la famiglia. Mia madre si è rifiutata di fare la scena perché lei aveva avuto 4 figli e non aveva mai trascurato la famiglia - spiega la regista e attrice - per cui quando tornarono sul set dopo la pausa mamma nel suo primo piano fa vedere nello sguardo la sofferenza di una situazione che non condivide. Li - aggiunge - mi ha detto di aver capito quanto fosse grande come attrice".
Al padre Roberto, Isabella Rossellini deve anche la nascita della sua passione per l'etologia. "Mio padre mi ha regalato 'L'anello di re Salomone' e mi sono innamorata dell'etologia. Era un desiderio che avevo fin da bambina: studiare etologia e fare la regia - ricorda - adesso li ho realizzati, ma avrei preferito farlo prima".
Al momento, spiega, non ha un progetto cinematografico. "Per ora ho fatto una cinquantina di corti di due minuti prodotti da Robert Redford che in Italia ancora non sono stati distribuiti. Poi ho fatto un documentario per Discovery in cui io passo la mia giornata come modella e vedo animali e racconto la storia di questi animali - racconta ancora - al momento non ho progetti anche perche' il piu' grande problema di un regista e' quello trovare i soldi. Io ho avuto padri, mariti, amanti registi e tutti avevano problemi economici", aggiunge.