AGI - L'attrice Sharon Stone ha rivelato di aver perso la custodia del figlio dopo che il giudice che presiedeva la causa di divorzio del 2004 ha chiesto al bambino di quattro anni se sapesse che sua madre faceva "film porno".
Intervenuta al podcast Table for Two, la Stone ha affermato che il suo ruolo nel thriller psicologico Basic Instinct (1992) di Paul Verhoeven è stato "usato come arma contro di lei" nella lotta per la custodia del figlio Roan, che aveva adottato con l'allora marito Phil Bronstein nel 2000.
"Ho perso la custodia di mio figlio", ha dichiarato la Stone. Quando il giudice ha chiesto a mio figlio, il mio piccolissimo bambino: "Lo sai che tua madre fa film porno?". "È una specie di abuso da parte del sistema - ha proseguito - che mi ha screditato come genitore, perché avevo fatto quel film".
La Stone ha continuato, facendo riferimento alla famigerata scena dell'interrogatorio in Basic Instinct, in cui si intravedono brevemente i suoi genitali.
"Oggi la gente va in giro senza vestiti in televisione e voi avete visto forse un sedicesimo di secondo di una mia possibile nudità, e ho perso la custodia di mio figlio", ha detto.
Alla Stone venne poi concesso il diritto di visita al figlio, che ora ha 22 anni. La decisione del giudice ha contribuito al suo ricovero in ospedale più tardi quell'anno con problemi cardiaci, ha detto. "Mi ha spezzato il cuore", ha confessato con non poca commozione.
Per la Stone la sua fama è dovuta in gran parte a quella scena di Basic Instinct, e l'attrice ha raccontato di essere rimasta sconvolta quando i colleghi alla cerimonia dei Golden Globes del 1993 hanno riso appena si fece il suo nome nella rosa dei candidati.
"È stato orribile. Ero così umiliata", ha detto Stone. "Qualcuno ha idea di quanto sia stato difficile recitare quella parte? Quanto sia stato straziante? Quanto spaventoso? Cercare di portare avanti questo film complesso che stava rompendo tutti i confini e contro cui tutti protestavano, e la pressione. Ho fatto il provino per nove mesi. L'hanno offerto ad altre 13 persone e ora state ridendo di me. Volevo solo scomparire".
L'anno scorso, la Stone ha pubblicato un libro di memorie, The Beauty of Living Twice, in cui ha ribadito la sua convinzione e cioé che Verhoeven l'avesse ingannata dicendole che non aveva idea che quell'inquadratura sarebbe stata poi strumentalizzata: "Non possiamo vedere nulla - ha riferito la Stone - ho solo bisogno che tu ti tolga le mutandine, perché il bianco riflette la luce, quindi sappiamo che hai le mutandine". E a quel punto, ha aggiunto, "non avevo altra scelta". Ma poi una volta compreso l'inganno, ha raccontato di essere andata nella cabina di proiezione e di aver schiaffeggiato Verhoeven. Lui invece sostiene da tempo che lei era sempre stata consapevole.