AGI - Timidi segnali di ripresa del cinema ma i livelli pre pandemia restano lontani. Le presenze in sala nel 2022 segnano ancora -51 per cento rispetto al triennio precedente il covid. I dati del 2022, rilasciati a fine dicembre, parlano di risultati migliori rispetto a quelli dell'anno precedente (+81% box office/+80% presenze), tuttavia ancora sotto la soglia delle auspicate 50 milioni di presenze, con una distanza dal triennio precedente che vale circa la metà dei biglietti. A pesare ancora le misure pandemiche che fino a giugno 2022 prevedevano l'obbligo di mascherina in sala.
Lo rivelano i dati presentati nel corso di una conferenza stampa organizzata da Cinetel presso la sala cinema di Anica. La stagione natalizia ha dato però risultati molto positivi, con uno scostamento dagli anni pre-covid del 30%, che inducono a un relativo ottimismo rispetto all'atteggiamento del pubblico: trainati dal successo di "Avatar: la via dell'acqua", che non ha deluso le aspettative e dimostra che l'amore del pubblico per il grande schermo è ancora vivo e va coltivato, sono diversi i film che hanno funzionato, di cinematografia nazionale e non.
Nel 2022 sono stati distribuiti in sala 498 nuovi film di prima programmazione (+141 rispetto al 2021, -43 rispetto alla media del periodo 2017-2019) di cui 251 di produzione o co-produzione italiana (+95 rispetto al 2021; +30 rispetto alla media 2017-2019) per una quota del 50,4% sul totale (43,7% nel 2021; 40,9% nella media del periodo 2017-2019), ma un solo film ha registrato un incasso superiore ai 20 milioni di (il 9% dell'incasso totale del mercato), 5 titoli hanno registrato un incasso tra i 10 e i 20 milioni (il 20%), 8 film tra i 5 e i 10 milioni (il 17%), 7 titoli tra i 3 e i 5 milioni (l'8%) e 43 tra 1 e 3 milioni di euro (il 26%). Nel complesso 64 titoli hanno incassato più di 1 mln (l'81% del box office complessivo).
Nel periodo tra il 2017 e il 2019 (quando è uscito all'incirca lo stesso numero di nuovi titoli distribuiti in sala del 2022) 124 titoli incassavano in media annualmente più di 1 milione di (60 titoli in più rispetto al 2022, l'86% dell'incasso totale). Tra questi, sempre rispetto alla media del triennio, 74 raggiungevano un incasso tra 1 e 3 milioni di (31 in più), 21 tra i 3 e i 5mln (+14), 18 titoli tra i 5 e i 10 milioni (+10), 10 tra i 10 e i 20 milioni (+5) e 2 registravano un incasso superiore ai 20mln (+1).
Secondo il Presidente dell'Associazione Nazionale Esercenti Cinema (Anec), Mario Lorini è "essenziale e strategico in questo contesto il ruolo che Cinetel ha intrapreso e che svilupperà a servizio del mercato.
Sul fronte delle azioni che l'Associazione porterà avanti, insieme alle altre componenti e in stretto rapporto con il Ministero della Cultura, le principali priorità sono: chiudere sul tema delle window, stabilizzare il tax credit sui costi di funzionamento e quello sugli investimenti per i cinema, insieme agli incentivi che verranno messi sulle spese di lancio dei film; lavorare fin da subito sull'utilizzo delle risorse per la promozione del cinema italiano, cercare la miglior qualità delle opere destinate alla sala, una distribuzione ancora più dinamica e ben composta per tutto l'anno, le campagne promozionali e in particolare il progetto sull'estate, mettendo al centro il valore e l'esclusiva esperienza di un film su grande schermo".
Non solo numeri e dati, ma anche nuovi progetti per aiutare il sistema delle sale a tornare ai livelli pre pandemia. Per esempio, CinExpert, una ricerca statistica mutuata dal sistema francese per capire chi frequenta le nostre sale e cosa vede. Ad illustrare il progetto l'Ad di Cinetel, Davide Novelli e Massimo Proietti, Deputy Managing Director di Universal: "La discontinuità creata dall'emergenza Covid, ancor più accentuata in Italia dal concomitante problema storico dell'estate cinematografica, ha creato una pausa di oltre due anni nelle abitudini degli spettatori.
Abitudini che possiamo ristabilire attraverso scelte politiche, produttive e distributive puntuali e adeguate alla realtà che stiamo vivendo: per questo Cinetel ha utilizzato questa pausa per creare un set di strumenti, di metriche ed informazioni volte a generare efficienze nelle decisioni di tutti gli attori della filiera, per riportare l'esperienza cinematografica al valore culturale e industriale che le compete".