AGI - 'Siccità' è "un mosaico delirante composto da una serie di personaggi che ci dicono molto della nuova italia in cui aumentano le distanze sociali e si accentuano la rabbia e la ferocia". a spiegarlo all'AGI è Paolo Virzi, il regista del film presentato fuori Concorso a Venezia e il cui contesto è quello di una "Roma che muore di sete e sonno alla disperata ricerca di consolazione, sollievo e amore".
Non piove da tre anni nella capitale e la mancanza di acqua stravolge le vite di un gruppo di persone: giovani e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori. "Non è che volevamo fare un trattato sociale - ride il regista - ma confezionare con ironia questa umanità in un film pensato nel marzo del 2020 quando non sapevamo se le sale si sabbero riempite di nuovo, se gli attori si sarebbero ancora baciati, cosa sarebbe stato di noi".
La pandemia si è rivelata essere "un'occasione di dolore ma anche di vitalità artistica per interrogarci sul senso del nostro lavoro". "Quella durante un grande allarme sanitario non poteva che essere una storia collettiva - considera il regista - che contenesse comunque l'idea di una possibile salvezza seppure nella prospettiva di un'imminente estinzione umana. Sono perdonati anche gli ipocriti e i fasulli in questa situazione. Così il fim è diventato una preghiera laica aspettando la pioggia".
Virzì ricorda le difficoltà di girare durante la pandemia con ironia: "Nel film c'è anche un personaggio che prende in giro un professore che rimanda alla vertigine della vanità vissuta dai virologi. Ci siamo resi conto di cosa stava succedendo quando abbiamo visto l'incontro tra le star di Hollywood e Anthony Fauci. Julia Roberts era commossa. Lei, non lui".
Nel cast Valerio Mastandrea: "Non credo che la gente non abbia voglia di tornare al cinema ma li deve trovare aperti". E Monica Bellucci: "Sono stata molto felice di avere un personaggio che, a differenza di tutti gli altri, non vuole redimersi e suggerisce che sarebbe meglio morire da ubriachi. Il film è profondo, ironico e drammatico e la mia Valentina vola leggera, come se non volesse pensare alla morte. È una specie di diavoletto che mi è piaciuto molto".
Silvio Orlando scherza sull'arrivo al Lido: "Abbiamo avuto un'esperienza choccante salendo sul motoscafo con la Bellucci. C'erano tantissimi fotografi che hanno cominciato a urlare 'Levate' perché era lei la star. Mi sono sentito come gli immigrati di 'Pane e cioccolata'".
Tra gli interpreti anche Max Tortora: "'Siccità' mostra l'inadeguatezza delle persone di fronte alle catastrofi. Vedo deie nuovi tipi umani catatterizzati dalla rabbia e dalla cattiveria. Il mio personaggio pensa solo a recuperare denaro e reputazione e non si accorge che il mondo di prima non c'è più".