AGI - "Io paura di Satana? È lui che deve avere paura di me: io opero in nome del Signore del Mondo. E lui è solo la scimmia di Dio". Parole di Gabriele Pietro Amorth, presbitero e scrittore italiano noto come l'esorcista della diocesi di Roma, la cui vita sarà oggetto di un film di Hollywood intitolato "The Popes esorcist". Sarà Russell Crowe, diretto da Julius Avery, a vestire i panni di padre Amorth, deceduto a Roma nel settembre 2016, e già oggetto di un documentario di William Friedkin - il regista del film l'Esorcista - intitolato The Devil and Father Amorth, uscito nel 2017.
La sceneggiatura del film è stata scritta da Chester Hastings e R. Dean McCreary, gli sceneggiatori di "Fanboy" del 2018, e da Evan Spiliotopoulos, che ha scritto il remake de"La bella e la bestia" del 2017.
La produzione di "The Popes esorcist" prenderà il via in Irlanda a settembre 2022. Nato a Modena il 1 maggio 1925 in una famiglia profondamente legata al cattolicesimo e all'Azione Cattolica, a 18 anni Amorth è entrato a far parte dei partigiani cattolici della Brigata Italia di Ermanno Gorrieri, col soprannome "Alberto", diventando presto vice-comandante di piazza a Modena e comandante del terzo Battaglione della seconda Brigata Italia.
Concluso il conflitto, gli fu conferita la Croce di guerra al valor militare e a 22 anni è stato nominato vice delegato nazionale dall'allora presidente dei Movimenti giovanili della Democrazia Cristiana, Giulio Andreotti.
Laureatosi in giurisprudenza, Amorth è entrato a far parte della Società San Paolo e il 24 gennaio 1954 è stato ordinato presbitero a Roma. Ha pubblicato molti articoli sulla rivista cattolica Famiglia Cristiana e da appassionato di mariologia ha assunto la direzione del mensile Madre di Dio oltre ad essere stato un membro della Pontificia accademia mariana internazionale.
Fin dal 1981, Amorth ha sostenuto la sincerità dei protagonisti delle apparizioni di Meugorje. A partire dal 1986 è stato esorcista nella diocesi di Roma, per mandato del cardinale vicario Ugo Poletti, che lo ha portato a collaborare con diversi medici e psichiatri italiani. In più interviste padre Amorth ha raccontato di aver effettuato circa 70 mila esorcismi dal 1986 al 2007, precisando che molti di essi hanno richiesto solo pochi minuti, altri invece diverse ore, con una media calcolata dai media di 9,5 interventi al giorno.
Nei suoi libri, nelle trasmissioni radiotelevisive, ha affermato di essersi trovato di fronte a vere e proprie possessioni demoniache al massimo un centinaio di volte e di aver avuto invece a che fare in genere con "disturbi" demoniaci o malattie mentali. Nel 1990, insieme a Jeremy Davies, ha dato vita all'Associazione internazionale degli esorcisti, di cui è stato presidente fino al 2000 e presidente onorario fino alla morte. Tra gli altri incarichi, conduceva la trasmissione radiofonica Racconti di un esorcista - dal titolo di un suo noto libro - su Radio Maria.
Sosteneva che al 90% le vessazioni diaboliche sono conseguenze di malefici, cioè sono causate da persone che per vendetta o per rabbia si rivolgono a maghi e occultisti legati a Satana i quali, pagati profumatamente, si attivano per far intervenire il maligno. Nel 2013 il regista Giacomo Franciosa ha realizzato un documentario dedicato alle attività di Gabriele Amorth, intitolato Amorth, l'esorcista.
Padre Amorth era noto anche per le sue dichiarazioni controverse in radio, sui social e nelle interviste. In più occasioni ha accusato diversi personaggi pubblici e politici di agire sotto l'influenza del demonio, e ancora che essere gay è sintomatico della presenza del demonio così come il preservativo e la televisione, lo yoga e Harry Potter, Maometto e Halloween. Inoltre ha affermato di temere che il neo eletto papa Francesco facesse la fine di Albino Luciani.
È morto a Roma il 16 settembre 2016 all'età di 91 anni, dopo alcuni giorni di ricovero, e i suoi funerali sono stati celebrati presso la basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli, nel quartiere San Paolo, dal vescovo ausiliare monsignor Augusto Paolo Lojudice e dal superiore generale della Società San Paolo, don Valdir Josè De Castro.
Numerose le onorificenze raccolte nel corso della sua vita: dalla Croce di guerra al valor militare (1968) alla Croce al merito di guerra, passando per il Distintivo d'onore per i patrioti "Volontari della libertà" e la Medaglia commemorativa della guerra di liberazione.