AGI - Conto alla rovescia per la notte degli Oscar di domenica prossima: le urne per votare la 94ma edizione degli Academy Awards si sono chiuse dopo cinque giorni in cui i 9.500 membri attivi dell'Accademia appartenenti a 19 categorie del cinema hanno potuto esprimere le loro preferenze. Intanto emergono nuovi dettagli sulla cerimonia che sarà condotta da tre donne, Wanda Sykes, Amy Schumer e Regina Hall, in una serata che si annuncia sempre più rosa.
Sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles ci sarà Beyoncè con "Be Alive", la canzone scritta per il film "King Richard". Billie Eilish e suo fratello Finneas O'Connell canteranno invece "No time to die", colonna sonora del film di James Bond.
Una terza donna, la cantante di musica country, Reba McEntire, si esibirà in "Somehow You Do", canzone scritta da Diane Warren per il film "Four Good Days". Il resto della cinquina di candidati è completato da due uomini: Sebastian Yatra canterà "Dos Oruguitas" dal musical d'animazione "Encanto" mentre il cantautore nordirlandese Van Morrison ("Don to Joy" per "Belfast") non apparirà affatto dopo che ha declinato l'invito a esibirsi sul palco perché impegnato in una tournée.
Le previsioni della vigilia danno per probabile un trionfo del "Potere del cane" di Jane Campion prodotto da Netflix, anche se è in forte ascesa di consensi "I segni del cuore - CODA", commedia drammatica degli studi Apple. Tra gli ospiti annunciati ci sono Lady Gaga, Kevin Costner, Youn Yuh-jung, Rosie Perez, Chris Rock, Halle Bailey, Samuel L. Jackson, Jamie Lee Curtis e Zoe Kravitz.
In California è già arrivato Paolo Sorrentino, accompagnato dalla moglie Daniela D'Antonio, che è stato ospite del Los Angeles Italia Festival. Il suo "È stata la mano di Dio" punta all'Oscar per il Miglior film internazionale ma la concorrenza è molto agguerrita, a partire giapponese "Drive My Car" e dal danese "Flee".
La serata prodotta da Will Packer ha già suscitato qualche polemica, come quella per il mancato invito a Rachel Zegler, la giovane attrice del "West Side Story" di Steven Spielberg, film candidato a sette statuette (anche se lei non è fra questi). Qualcuno ha fatto anche notare che le sue origini colombiane ne avrebbero reso ancor più significativa la presenza come segnale di attenzione alle minoranze.