AGI - La Disney ha pagato a Scarlett Johansson 20 milioni di dollari per realizzare il film "Black Widow". L'attrice pensa che la casa di produzione le debba molto di più, ma Disney non è d'accordo. Questo è, secondo Bloomberg, il modo più semplice per capire lo psicodramma hollywoodiano della settimana. Johansson, una delle star più pagate del cinema, ha citato in giudizio la Disney, che non ha esitato a definirla avida, spingendo l'agente, Bryan Lourd, a rilasciare una dichiarazione contro la più grande industria dell'intrattenimento del mondo.
Le controversie sui pagamenti come questa sono di routine, ma questo caso è notevole per un paio di motivi. È il culmine di una battaglia durata mesi tra le star di Hollywood e gli studios su quanto dovrebbero essere pagate quando i film vanno in streaming e nei cinema contemporaneamente. Quando la pandemia ha chiuso i cinema, le società di media hanno deciso di rilasciare alcuni dei loro film online invece che nelle sale. Questo era sia un modo per far uscire i film che per potenziare i servizi di streaming.
Una buona notizia per la maggior parte dei consumatori, ma una cattiva notizia per un pugno di attori e registi che guadagnano anche in base ai biglietti staccati al botteghino. Oltre al loro compenso, ricevono una quota dei profitti totali del film o un bonus quando un film supera una certa soglia al botteghino. È così che Robert Downey Jr. ha guadagnato 75 milioni di dollari da "Avengers: Endgame".
Ma nel modello di streaming, i singoli titoli non generano un profitto o una perdita. I titoli hanno successo se generano abbonamenti a un servizio di streaming. Le star del cinema non ricevono una parte dei nuovi abbonamenti Disney+.
Netflix ha evitato di infilarsi in questo genere di guerra perché paga molto e in anticipo. Tratta la maggior parte dei film come se fossero dei successi a prescindere. E così ha finito per fare la Warner Bros dopo che le star del cinema si erano infuriate quando avevano scoperto che i loro film sarebbero finiti sulla piattaforma streaming HBO Max. Hanno minacciato una causa, hanno definito la Warner 'il diavolo', poi però la casa di produzione li ha coperti di soldi e loro hanno smesso di fare baccano.
La Disney ha gestito i suoi titoli caso per caso e fino a ora ha evitato qualsiasi litigio pubblico. Non si vedono quasi mai controversie sui pagamenti che coinvolgono stelle di questa portata e si traducono in azioni legali: Hollywood preferisce negoziare piuttosto che litigare.
La Disney ritiene di poter pagare il talento nello stesso modo in cui lo fa al momento dell'uscita nelle sale. A differenza di Netflix o HBO Max, addebita alle persone una tariffa aggiuntiva per guardare il film a casa e fa valere quel denaro come se fosse l'incasso al botteghino del film. Pagare Johansson oltre quella cifra potrebbe creare un precedente per altri film in streaming.
La Disney sostiene che "Black Widow" sta facendo più soldi di quelli che avrebbe al cinema perché molta gente non è ancora pronta a tornare in sala, ma resta il nodo degli abbonamenti, che la casa di produzione non traduce in alcun modo in 'dividendi' per cast tecnico e artistico.
Secondo gli analisti tutta la faccenda finirà con un accordo. Scarlett Johansson non vuole che la Disney tolga "Black Widow" dalla piattaforma Disney e la casa di produzione non vuole essere citata in giudizio. E si torna così al vecchio refrain hollywoodiano.