AGI - Sarà 'Trash', il cartoon tutto italiano di Luca della Grotta e Francesco Dafano ad aprire il 16 ottobre il programma degli eventi speciali di 'Alice nella citta', la sezione autonoma e parallela della Festa del cinema di Roma. Il cartoon vuole unire divertimento ed educazione civica per far riflettere grandi e piccoli su un tema centrale per la salvaguardia del nostro pianeta: il corretto riciclo dei rifiuti. Un'autentica lezione ecologica, mai retorica o didascalica, pronta per rivolgersi ad uno spettatore un po' più maturo.
Non a caso il film ha ricevuto il sostegno dei Consorzi italiani per il riciclo degli imballaggi, che da oltre vent'anni lavorano per un mondo più sostenibile, impegnandosi affinché ogni imballaggio, a fine vita, non scompaia nell'oblio dei 'rifiuti' ma diventi una nuova risorsa da valorizzare.
Il film uscirà in sala il 16 ottobre e sarà accompagnato dalle musiche di Matteo Buzzanca. 'Trash' ribalta le parti e affronta uno dei temi caldi dell'attualità legati all'ambiente, il riciclo dei rifiuti e come con le nostre azioni concrete possiamo fare la differenza. E se fossero i rifiuti stessi a desiderare una seconda vita? Nasce così un adventure movie per i più piccoli che unisce divertimento e mission educativa, protagonisti un gruppo rocambolesco di 'rifiuti', oggetti ormai dismessi alla ricerca di un nuovo scopo che dia un senso alla loro vita.
"Il tema portante del racconto è la creazione del proprio destino senza mai arrendersi alla sorte avversa, per ottenere una seconda possibilità, quando si è anche disposti a rifiutarla senza rimpianti - spiegano i registi - quello che ci ha convinto immediatamente è il punto di vista da cui un tema così complesso è trattato: i rifiuti. Nell'universo che raccontiamo sono proprio i contenitori di cartone, plastica o vetro ad essere i nostri protagonisti, i nostri eroi. Sono loro a prendere vita in questo mondo notturno, lontano da occhi umani. La loro seconda occasione è identificata con il concetto di riciclo, riutilizzo. Visto dai protagonisti quasi come una chimera, e allo stesso tempo massima aspirazione, per dei contenitori che non vogliono altro se non tornare ad essere utili, 'portatori'".
"Una storia di questo tipo non poteva che svolgersi in una grande città, con le sue luci calde e i suoi neon - continuano i registi - una città immensa per degli oggetti alti pochi centimetri. Un luogo dove la strada, oltre ad essere un ambiente fisico, diventa un simbolo di viaggio, rendendo la storia un'avventura 'on the road'. La narrazione si muove su due registri, uno volto a rendere il prodotto comprensibile e avvincente per un pubblico di bassa età; l'altro, attraverso le tematiche trattate e lo stile adottato, punta a conquistare un pubblico più maturo. Proprio lo stile è parte integrante del racconto. Si utilizza una tecnica di messa in scena mista, sfruttando ambienti reali e integrando successivamente i personaggi in CGI. Tutto viene vissuto ad altezza dei protagonisti, per immergere lo spettatore nel mondo rappresentato. Una fotografia realistica vivifica l'azione, dà risalto al mondo metropolitano e permette di esaltare i momenti epici della storia".
"Il racconto non è mai retorico o didascalico. Tutto viene suggerito, in maniera chiara, ma mai reso stucchevolmente palese. La personalità dei nostri piccoli eroi è complessa, così come la loro evoluzione - concludono - gesti e azioni semplici racchiudono scelte sofferte, che coinvolgono tutti noi. Sono proprio questi piccoli esseri, con le loro avventure e disavventure a chiarirci qual è la scelta migliore da fare. Per loro stessi e per noi".