Q uasi una sala cinematografica su due in Italia è chiusa. Il dato, fornito all'AGI da Mario Lorini, presidente dell'Anec l'Associazione nazionale esercenti cinema da' le dimensioni dell'emergenza coronavirus e dell'impatto devastante sul settore cinematografico. Per quanto riguarda le sale chiuse, indicando uno schermo per sala, spiega Larini, "una stima per difetto contempla circa 850 cinema per un totale di circa 1.830 schermi: rispettivamente il 45 per cento e il 48 per cento del totale nazionale".
L'emergenza coronavirus sta stravolgendo la programmazione cinematografica italiana e, aggiunge Lorini, "si prevede il rinvio della quasi totalità delle uscite previste per il prossimo weekend. Conferma ufficiale - chiarisce - è già arrivata per 'Si vive una volta sola', 'Volevo nascondermi', 'Arctic', 'Dopo il matrimonio', 'Lupin III'".
Al momento sono 5 le regioni che con apposite ordinanze hanno imposto lo stop: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia ed Emilia Romagna. E, considerando che il box office si concentra soprattutto tra Lombardia e Lazio, il calo su scala nazionale è stato rilevante già lo scorso fine settimana. Carlo Verdone, regista e interprete di 'Si vive una volta sola', prodotto da Filmauro e in uscita il 26 febbraio, ha annunciato ieri in tv a 'Domenica In' che il film non uscirà come previsto il 27 febbraio.
Poi è arrivato l'annullamento di 'Volevo nascondermi', diretto da Giorgio Diritti, con Elio Germano, prodotto da Palomar e Rai Cinema. Lucky Red ha fatto sapere in una nota che l'uscita di 'Dopo il matrimonio', altra pellicola in programma per il 27, è slittata a "data da destinarsi". Restano in dubbio le pellicole con data a metà marzo. E' incerto il destino di 'Ritorno al crimine' di Massimiliano Bruno, previsto per il 12 marzo, prodotto da Rai Cinema e Italian International Film.
Rinviato anche 'Cambio tutto!' di Guido Chiesa, prodotto dalla Medusa Film, che dovrebbe essere disponibile il 5 marzo. La Notorius Pictures, che ha ufficialmente sospeso l'uscita di 'Artic', valuta ancora 'Cosa mi lasci di te', previsto dal 19 marzo ed 'Era mio figlio', che dovrebbe uscire il 2 aprile.
Per ora regna l'incertezza: l'emergenza è arrivata in piena campagna pubblicitaria, causando perdite ingenti che non potranno essere del tutto recuperate anche con un nuovo calendario, perdite legate sia al calo di incassi in una stagione alta per il cinema come quella di febbraio e marzo, sia ai costi già sostenuti per le attività di promozione, tra pubblicità e ospitate in tv.
I numeri preoccupano. "Il weekend - ha spiegato ancora all'AGI Mario Lorini, presidente dell'Anec, l'Associazione nazionale esercenti cinema - lascia sul terreno il 44 per cento degli incassi rispetto al fine settimana precedente (-4,4 milioni di euro), il 30 per cento sull'analogo weekend 2019 (-2,4 milioni di euro). Gli incassi dipendono da diversi fattori - prosegue - ma il crollo causato dall'emergenza è evidente: nella giornata di domenica, di solito quella con i maggiori incassi della settimana, si sono persi 673 mila euro rispetto al giorno precedente, sabato, quasi 2 milioni di euro sulla domenica precedente, e circa 1,6 milioni di euro sulla domenica analoga dello scorso anno".
"Parliamo - ha continuato Lorini - di un momento particolarmente positivo per il mercato cinematografico in Italia, innescato dalla promozione 'Moviement' partita nell'aprile 2019 e proseguito con un'estate di prime visioni all'altezza dei mercati europei. L'Italia è, tra i grandi mercati europei, quello che nel 2019 ha conseguito il maggior aumento di pubblico in percentuale, una spirale virtuosa che si è adesso bruscamente interrotta".