E se facessero un sequel di 'Bohemian Rhapsody'? La storia dei Queen, del resto, andò ben oltre il 'Live Aid' del 1985 che chiude il film vincitore di quattro Oscar. In quasi sei anni e mezzo, fino alla morte di Freddie Mercury, la band, nonostante la malattia del frontman, sforna dischi capolavoro come 'A Kind of Magic' e 'Innuendo'.
Rudi Dolezal, il regista di molti video dei Queen, citato da 'Page Six', assicura che i superstiti della band stanno seriamente pensando al seguito del film. e ha raccontato che Jim Beach, produttore di 'Bohemian Rhapsody', campione di incassi stagionale con oltre 870 milioni di dollari, si è già messo al lavoro. Il periodo dopo il Live Aid corrisponde a quando Dolezal iniziò a lavorare con i Queen - a partire da 'One Vision' del 1985 - per realizzare un una manciata di anni una trentina di video tra cui 'These Are the Days of Our Lives' l'ultimo di Mercury prima della morte.
Lo stesso chitarrista della band, Brian May, ha accennato a un sequel quando, in un'intervista rilasciata a dicembre, ha detto: "Penso che Live Aid sia un buon punto per lasciare Freddie. Chissà, potrebbe esserci un seguito".
Fonti vicine a Rami Malek - l'attore che per il ruolo di Freddie Mercury ha vinto l'Oscar come miglior attore protagonista - e dell'etichetta discografica dei Queen assicurano che non è in cantiere alcun nuovo film e che l'unico prossimo appuntamento in video è il documentario 'The Show Must Go: The Queen + Adam Lambert Story' che andrà in onda su ABC ad aprile.
Ci sono voluti più di 20 anni perché 'Bohemian Rhapsody' vedesse la luce, ma il suo successo e la prossima uscita del libro "My Friend, Freddie" di Dolezal lasciano pensare che, se un sequel si farà, non bisognerà attendere altrettanto a lungo