AGI - Entro il 2050, a causa del cambiamento climatico, il tempo che le donne dedicano alla raccolta dell’acqua potrebbe aumentare fino al 30% a livello globale. Lo rivela un nuovo studio condotto da un gruppo di scienziati del Potsdam Institute for Climate Impact Research, PIK, pubblicato su Nature Climate Change, Nelle regioni del Sud America e del Sud-Est asiatico, il tempo dedicato alla raccolta dell’acqua potrebbe raddoppiare a causa delle temperature più elevate e delle minori precipitazioni.
La squadra di ricerca ha stimato le ingenti perdite di benessere che potrebbero derivare dagli impatti climatici e ha evidenziato come le donne siano particolarmente vulnerabili ai cambiamenti delle condizioni climatiche future. In tutto il mondo, due miliardi di persone non hanno attualmente accesso all’acqua potabile. La responsabilità della raccolta dell’acqua ricade tipicamente su donne e ragazze.
“I cambiamenti climatici provocano un aumento delle temperature e alterano i modelli di precipitazioni, incidendo sulla disponibilità di acqua - ha detto Robert Carr, ricercatore ospite del PIK e autore dello studio -. Dimostriamo che per le donne che vivono in famiglie prive di acqua corrente, il tempo dedicato alla raccolta dell’acqua aumenterà in quasi tutte le regioni analizzate in presenza di futuri cambiamenti climatici. In media a livello globale, nel periodo compreso tra il 1990 e il 2019, le donne che vivono in famiglie prive di acqua corrente impiegano 22,84 minuti al giorno per raccogliere l’acqua, da 4 minuti in alcune zone dell’Indonesia a 110 minuti in alcune regioni dell’Etiopia”.
“Rispetto a questi numeri, abbiamo scoperto che le donne dovranno dedicare fino al 30% di tempo in più ogni giorno alla raccolta dell’acqua entro il 2050, in uno scenario ad alte emissioni - ha continuato Carr -. Questa percentuale può essere ridotta al 19% se il riscaldamento globale viene mantenuto al di sotto dei 2 gradi Celsius”.
“A livello regionale, entro il 2050, i tempi di raccolta giornaliera dell’acqua potrebbero raddoppiare in uno scenario ad alte emissioni, ad esempio nelle regioni del Sud America e del Sud-Est asiatico - ha osservato Maximilian Kotz, del PIK e autore dello studio -, Per le regioni dell’Africa orientale e centrale, che attualmente hanno i tempi di raccolta dell’acqua più lunghi, gli aumenti di temperatura in uno scenario ad alte emissioni causerebbero aumenti tra il 20 e il 40%. A livello globale le donne dedicano fino a 200 milioni di ore al giorno a questo compito vitale, secondo i dati aggiornati al 2016, il che può comportare importanti perdite di tempo altrimenti utilizzabili per l’istruzione, il lavoro o il tempo libero e può talvolta rappresentare un peso fisico e mentale. Secondo le stime, il costo del tempo di lavoro perso potrebbe raggiungere decine o centinaia di milioni di dollari per paese e per anno".
Sulla base di dati storici provenienti da indagini sulle famiglie in 347 regioni subnazionali in quattro continenti dal 1990 al 2019, i ricercatori hanno innanzitutto valutato come il cambiamento delle condizioni climatiche abbia influito sui tempi di raccolta dell’acqua in passato. “Abbiamo scoperto che le temperature più elevate e le minori precipitazioni hanno aumentato i tempi giornalieri di raccolta dell’acqua - ha evidenziato Kotz -. Ci sono diverse spiegazioni possibili per questo: da un punto di vista puramente fisico, le temperature più elevate e le minori precipitazioni modificano l’equilibrio tra evaporazione e precipitazioni, abbassando così le falde acquifere; questo rende più difficile l’accesso all’acqua dolce. Inoltre, il viaggio può diventare più scomodo e quindi più lungo a causa dello stress da calore”.
Combinando i modelli osservati con le proiezioni di temperatura e precipitazioni dei modelli climatici più avanzati, CMIP-6, i ricercatori hanno poi valutato l’impatto dei futuri cambiamenti climatici sui tempi di raccolta giornaliera dell’acqua in base a diversi scenari di emissione. “I nostri risultati fanno luce su una dimensione di genere dell’impatto dei cambiamenti climatici - ha precisato Leonie Wenz, ricercatrice del PIK e autrice dello studio -. Mostrano quanto il cambiamento climatico inciderà fortemente sul benessere delle donne, sottraendo loro tempo per l’istruzione, il lavoro e gli hobby. Entro il 2050, il costo del tempo di lavoro perso, calcolato in base al salario minimo specifico del Paese, potrebbe raggiungere decine o centinaia di milioni di dollari per Paese e per anno, in uno scenario ad alte emissioni”, ha concluso Wenz.