AGI - Nei canili i cani, se stanno in coppia, stanno meglio e vengono adottati prima. Lo rivela una nuova ricerca della Virginia Tech, pubblicato sulla rivista di ricerca ad accesso libero PLOS ONE. Lo studio, guidato da Erica Feuerbacher, professoressa presso la Scuola di Scienze Animali del College of Agriculture and Life Sciences, ha mostrato che i cani in compagnia che vivono assieme mostrano meno segni di stress e vengono adottati più rapidamente rispetto ai cani ospitati da soli.
Secondo l’American Society for the Prevention of Cruelty to Animals, ogni anno entrano nei rifugi quasi 4 milioni di cani. I risultati dello studio offrono una possibile soluzione per i rifugi per animali alle prese con spazi limitati e lunghe attese per i cani da adottare. “Nonostante siano una specie sociale, i cani sono spesso vivono da soli nei rifugi per ridurre la trasmissione di malattie e le possibili lesioni dovute a conflitti tra cani - ha spiegato Feuerbacher -. Ma, l’isolamento sociale può essere un ostacolo alla salute comportamentale e all’adottabilità dei cani. Volevamo verificare se la sistemazione in coppia potesse essere un intervento utile per migliorare il benessere dei cani dei rifugi”.
Lo studio è il primo a esaminare come se la cavano i cani che si trovano negli Stati Uniti in una sistemazione in coabitazione, rispetto a quella in solitudine. Gli studi precedenti sui benefici della convivenza fra cani si sono concentrati sui beagle da laboratorio e sui cani delle scuole veterinarie che sono stati ospitati a lungo, o per più di sei mesi, in canili a scopo di insegnamento e ricerca. Al contrario, i cani dei rifugi trascorrono in media 35 giorni in attesa di essere adottati e sono spesso abituati all’interazione sociale prima del loro ingresso.
Lo studio, finanziato dalla Fondazione WALTHAM, ha seguito 61 cani per sette giorni presso la Humane Society of Western Montana. I ricercatori hanno collocato metà dei cani in una condizione di coabitazione con altri cani, mentre l’altra metà è stata rinchiusa da sola. I ricercatori hanno osservato i cani per tutta la settimana, registrando i più comuni comportamenti di stress, tra cui il leccarsi le labbra, il piagnucolare e il tirare indietro le orecchie, e hanno prelevato ogni giorno campioni di cortisolo urinario e creatinina per misurare gli indicatori biologici dello stress.
“I cani ospitati nei rifugi possono subire livelli cronici di stress a causa del rumore, degli spazi ristretti delle cucce e dell’accesso limitato all’interazione sociale - ha dichiarato Feuerbacher -. Questo può ridurre il loro benessere generale, con conseguenti ripercussioni sulla loro adottabilità”. I cani che vivono insieme non solo hanno mostrato meno comportamenti di stress, ma sono stati anche adottati, in media, quattro giorni prima rispetto ai cani alloggiati da soli.
Feuerbacher spera che i risultati dello studio incoraggino i rifugi per animali ad abbinare cani compatibili che convivano assieme, in modo da alleviare lo stress dei cani e mostrarli al meglio ai potenziali adottanti. “Molte possibili persone che adottano un cane potrebbero già averne uno o vorrebbero fare attività sociali con il loro cane. Mostrare chiaramente che un cane è in grado di interagire con successo con altri cani potrebbe mettere in evidenza questi cani come buoni abbinamenti, portando a un maggior numero di adozioni”, ha concluso Feuerbacher.