AGI - Una tecnica innovativa di pittura, che si serve della luce, ha reso visibile per la prima volta l’inquinamento atmosferico, evidenziando i rischi per la salute che corrono le persone che vivono e lavorano in Etiopia, India e Regno Unito. A realizzare il dipinto è stato un gruppo internazionale di ricercatori e artisti, nel contesto del progetto “Air of the Anthropocene”.
I risultati sono stati riportati oggi su Nature Communications Earth & Environment. Il progetto, volto a stimolare la discussione sull’impatto dell’inquinamento atmosferico, è stato creato dall’artista e fotografo Robin Price e da Francis Pope, scienziato ambientale dell’Università di Birmingham. Combinando la pittura digitale con la luce e sensori di inquinamento atmosferico a basso costo, la squadra di scienziati ha prodotto prove fotografiche dei livelli di inquinamento nelle città dei tre Paesi, incoraggiando il dibattito tra le comunità locali e illustrando i rischi per la salute.
L’inquinamento dell’aria varia drasticamente da un luogo all’altro in Etiopia: in una cucina che utilizza stufe a biomassa per la preparazione del cibo, le concentrazioni di PM2,5 nella stanza erano fino a 20 volte superiori a quelle misurate nelle vicinanze all’aperto. In India, in due parchi giochi per bambini, situati a 500 km di distanza l’uno dall’altro, uno nella città di Delhi, l’altro nella zona rurale di Palampur, i valori di PM2,5 nel parco giochi di Palampur erano almeno 12,5 volte inferiori a quelli misurati a Delhi. Grandi variazioni dell’inquinamento atmosferico sono state rilevate anche intorno all’acciaieria di Port Talbot, in Galles, dove il monitoraggio della qualità dell’aria e il light painting al tramonto e in estate hanno stimato concentrazioni di PM2,5 tra l’intervallo di 30 e 40 mg/m3, quando il valore medio orario era di 24 mg/m3.
“L’inquinamento atmosferico è il principale fattore di rischio ambientale globale”, ha detto Pope. “Dipingendo con la luce per creare immagini d’impatto, forniamo alle persone un modo facile da capire per confrontare l’inquinamento atmosferico in contesti diversi, rendendo visibile qualcosa che era in gran parte invisibile”, ha continuato Pope. Il gruppo di ricercatori ha utilizzato sensori di inquinamento atmosferico a basso costo per misurare le concentrazioni di PM e ha usato il segnale in tempo reale dei sensori per controllare una serie di LED in movimento programmati per lampeggiare più rapidamente all’aumentare della concentrazione di PM.
“Fornendo una comprensione visiva dell’inquinamento atmosferico, accessibile a persone che non hanno necessariamente una formazione scientifica, l’approccio del light painting può dimostrare che la gestione dei livelli di inquinamento atmosferico può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana delle persone”, ha affermato Price. Per la cattura dell’inquinamento, l’artista scatta una fotografia a lunga esposizione muovendo la matrice di LED davanti alla fotocamera; il flash diventa un punto sulla fotografia. L’artista non si vede nella foto perché si muove, ma i lampi di luce dei LED risultano visibili, in quanto luminosi. Più punti luminosi appaiono nelle fotografie, più alta è la concentrazione di PM. “Air of the Anthropocene crea spazi e luoghi di discussione sull’inquinamento atmosferico, utilizzando l’arte come proxy per comunicare e creare dialoghi sulle questioni associate all’inquinamento atmosferico”, ha aggiunto Pope.
“Grazie al potere delle immagini, possiamo provocare le emozioni delle persone, promuovendo la consapevolezza e spingendo le comunità a condividere le loro prospettive e ad agire per affrontare l’inquinamento atmosferico”, ha commentato Carlo Luiu, dell’Università di Birmingham e coautore dello studio. Il progetto Air of the Anthropocene è stato esposto in gallerie di Los Angeles, Belfast e Birmingham. Inoltre, è stato utilizzato per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento atmosferico dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, OIM, dall’Ufficio per gli Affari Esteri, il Commonwealth e lo Sviluppo, FCDO, e da UN-Habitat, che ha commissionato quattro dipinti e testi sull’inquinamento da esporre a Kampala, in Uganda.