ChatGPT può capire quando ridurre il carico di farmaci per gli anziani

Ryoichiro Kida / Yomiuri / The Yomiuri Shimbun via AFP
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AGI - Il chatbot generativo di intelligenza artificiale ChatGPT potrebbe migliorare i servizi di assistenza sanitaria geriatrica contribuendo al processo decisionale associato alla politerapia, l’uso reiterato e continuativo di almeno cinque farmaci diversi. A suggerirlo uno studio, pubblicato sul Journal of Medical Systems, condotto dagli scienziati del Mass General Brigham MESH Incubator. Il team, guidato da Marc Succi, ha chiesto a ChatGPT di gestire la deprescrizione, l’eliminazione dei medicinali non indispensabili, e la politerapia. Il gruppo di ricerca ha fornito all’intelligenza artificiale diversi scenari clinici, ponendo al chatbot una serie di domande decisionali. In ogni scenario era presentato un paziente geriatrico che assumeva un mix di farmaci, ma ciascun caso era associato a una storia clinica peculiare legata a malattie cardiovascolari o grado di compromissione delle attività della vita quotidiana. ChatGPT, riportano gli scienziati, ha raccomandato la deprescrizione nei pazienti senza rischio cardiovascolare, ma tendeva a lasciare invariato il regime di assunzione di farmaci dei soggetti con pericoli cardiaci. I ricercatori hanno osservato che la gravità del deterioramento delle attività quotidiane non sembrava influenzare i risultati decisionali dell’intelligenza artificiale. Il chatbot consigliava più spesso di eliminare gli antidolorifici rispetto ad altri tipi di medicinali, come le statine o le pasticche per l’ipertensione. “Oltre il 40 per cento anziani soddisfa i criteri per la politerapia – sottolinea Succi – uno strumento di intelligenza artificiale efficace potrebbe promuovere una somministrazione più efficace dei farmaci. Sebbene sia necessario prestare attenzione per aumentare l’accuratezza di tali modelli, la polifarmacia assistita dall’intelligenza artificiale potrebbe alleviare il crescente onere sui medici di medicina generale”. “I nostri risultati – conclude Arya Rao, altra firma dell’articolo – mostrano che gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale possono svolgere un ruolo importante nel garantire pratiche terapeutiche sicure per gli anziani. È imperativo continuare a perfezionare questi strumenti per tenere conto delle complessità del processo decisionale medico”.

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