Decine di ricercatori, il coinvolgimento delle comunità locali, il pieno supporto delle istituzioni europee: questo, in estrema sintesi, il Progetto LIFE Eolizard per la salvaguardia di una delle specie più a rischio del Mediterraneo: la lucertola delle Eolie, Podarcis raffonei. A spiegarlo nel dettaglio e alla vigilia del primo incontro pubblico ufficiale previsto per il 18 aprile al Bioparco di Roma, è Giulia Luzi, project manager di questa importante iniziativa di conservazione.
Quali sono gli obiettivi del progetto LIFE Eolizard?
Ciò che spesso ci sentiamo dire, è che il progetto LIFE Eolizard sia molto ambizioso, infatti per noi rappresenta una vera sfida. Entro il 2028, ci proponiamo di migliorare lo stato di conservazione della lucertola delle Eolie, Podarcis raffonei, attraverso importanti azioni di gestione. L’obiettivo è di incrementare il numero di individui, dell’attuale popolazione esistente, attraverso un programma di allevamento in cattività, a cui seguirà un rilascio in natura. Ci proponiamo di fondare due nuove popolazioni sugli isolotti di Bottaro e Lisca Bianca, al largo di Panarea, così da istituire un vero e proprio Santuario per Podarcis raffonei.Come è sorta l’idea del progetto?
Il partenariato scientifico studia la lucertola delle Eolie da quasi dieci anni, per cui il progetto LIFE Eolizard è il coronamento di anni di duro lavoro. Come spesso accade, per la conservazione della natura ci sono due fasi: la ricerca e la gestione. La ricerca ha gettato le fondamenta su cui si erge il progetto LIFE Eolizard, la gestione è invece rappresentata da tutte le attività che saranno messe in campo per salvare questa specie a rischio estinzione.
A primavera del 2022, il prof. Leonardo Vignoli ha contattato Triton, l’Associazione per cui lavoro, per sviluppare insieme questa idea progettuale. Inutile dire che siamo stati entusiasti di prendere parte a questo grande disegno! In pochissimi mesi siamo riusciti a presentare il progetto per il programma di finanziamento LIFE dell’Unione Europea e, esattamente 1 anno dopo, ricevemmo la notizia che il progetto era stato approvato.
Qual è il coinvolgimento delle realtà locali?
Premetto che sviluppare un progetto di questa entità, senza “scomodare” le realtà locali, sarebbe stato impossibile. Le relazioni con gli enti pubblici locali, come la Regione Siciliana e i Comuni interessati dalle azioni di progetto, sono state la rete di atterraggio di LIFE Eolizard. Abbiamo ricevuto l’appoggio dalla Regione Siciliana, dal Comune di Lipari e dal Comune di Malfa. Quest’ultimo ha voluto prendere parte al progetto in prima persona, diventando partner associato, dimostrazione della forte volontà delle amministrazioni locali a essere parte di questa grande iniziativa. Ci proponiamo poi di arrivare anche alle realtà private del territorio, tramite le nostre attività di comunicazione e divulgazione di progetto raggiungeremo categorie diverse di pubblico, dal cittadino, ai ragazzi delle scuole, agli appassionati di natura e anche le associazioni di settore.
Quali enti vi partecipano?
Siamo un partenariato ricco e ben diversificato. Come enti operativi abbiamo l’Università degli Studi di Roma 3, coordinatore del progetto; Triton ETS, l’ente che rappresento, che si occupa delle attività di management e di comunicazione; la Fondazione Bioparco di Roma; il CNR – Centro Nazionale per la Ricerca e l’Università dell’Aquila. Come enti non operativi, ma associati al progetto, abbiamo poi: ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale; l’Università degli Studi di Milano; il Comune di Malfa; il CNRS – Centre National de la Recherche Scientifique in Francia e il CIBIO – Centro de Investigação em Biodiversidade e Recursos Genéticos in Portogallo.
Come viene finanziato il progetto?
Il progetto è co-finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, uno dei programmi più longevi, è infatti attivo dal 1992. Ad oggi è il principale strumento finanziario dell’Unione Europea dedicato esclusivamente all’ambiente e all’azione per il clima. Nel nostro caso, il progetto LIFE Eolizard è rientrato all’interno del sotto-programma “Natura e biodiversità”.
Quanto personale e che tipo di personale (ricercatore etc.) vi partecipa?
Abbiamo la fortuna di lavorare in un team davvero ricco, soprattutto in termini di formazione professionale. All’attivo sono operative più di 20 persone, tra ricercatori, dottorandi, professori universitari, tecnologi, genetisti, manager, tutte con una formazione a stampo scientifico ovviamente. Non siamo ancora al completo, ci proponiamo di acquisire infatti almeno altre 10-15 persone che possano inserirsi nel nostro staff, tra cui borsisti, volontari e professionisti. Non è facile gestire e coordinare un numero così alto di personale, ma devo ammettere che il clima che si respira è familiare, e lo è stato dal primo giorno.
In che senso il progetto Eolizard può rappresentare una fonte di best practices per progetti similari?
Tra le deliverables di progetto che abbiamo l’obiettivo di raggiungere ci sono una serie di documenti da elaborare, come il Piano di Azione e Conservazione per la specie, il protocollo di captive breeding per la lucertola delle Eolie, e il protocollo di traslocazione per la lucertola campestre, P. siculus. Tale documentazione sarà preziosissima per chi vorrà replicare, con specie affini, le stesse metodologie di gestione, raggiungendo il risultato comune di scongiurare una possibile estinzione. Quindi è innegabile che il nostro lavoro si ripercuoterà in modo positivo su chi si approccia al nostro metodo per la prima volta e che, magari, non ha il giusto know-how per attuarle.
Quali saranno le fasi del progetto?
È difficile delineare delle vere e proprie fasi di progetto, dato che ogni azione è in parte contemporanea e conseguente con tutte le altre. Comunque, provando a semplificare il disegno che racchiude 5 anni di lavoro, le fasi principali saranno 4:
– allevamento in cattività di Podarcis raffonei per la fondazione di nuove popolazioni, processo che si svolgerà alla Fondazione Bioparco di Roma e ad un centro in costruzione nel Comune di Malfa;
– la traslocazione delle popolazioni di P. siculus, da Bottaro e Lisca Bianca, su Panarea;
– il rilascio in natura degli esemplari di P. raffonei nati in cattività, su Bottaro e Lisca Bianca, e la conseguenze istituzione del Santuario per la lucertola delle Eolie;
– (contemporaneamente) mitigazione delle minacce alla sopravvivenza di P. raffonei su Capo Grosso tramite il ripristino dell’habitat: contenimento del ratto nero e degli arbusteti infestanti, sviluppatisi in anni di abbandono del pascolo caprino.
A “condire” poi tutte le azioni di conservazione, ci sarà una strategia di comunicazione e divulgazione che Triton ha strutturato, per far sì che il progetto venga conosciuto a livello nazionale ed europeo. Un calendario fitto di eventi, contest fotografici e di fumetti, appuntamenti tv e radio, permetteranno di far conoscere Podarcis raffonei ad un pubblico ampio, dai più piccoli ai più grandi.
Qual è il prossimo passo?
Dopo pochi mesi di ritardo, stiamo partendo con le attività di campo. I captive-breeding centre sono ormai pronti per accogliere gli animali, e gli scienziati del nostro team a giorni partiranno per le isole Eolie così da iniziare con le azioni di raccolta degli individui fondatori. Seguiranno ovviamente numerose analisi genetiche per selezionare i maschi e le femmine da impegnare nell’allevamento, saranno mesi impegnativi, ma siamo ansiosi di iniziare!
Può dirci qualcosa di più dell’evento di aprile presso il Bioparco di Roma?
Stiamo organizzando per il 18 aprile il primo evento pubblico ufficiale per la presentazione del progetto LIFE Eolizard, si svolgerà alla Sala dei Lecci del Bioparco di Roma, dalle 10:00 alle 13:00. Stiamo definendo in questi giorni gli ultimi dettagli logistici così da diffondere poi sia la locandina con tutte le informazioni per il pubblico, sia l’agenda con la lista degli interventi. Apriremo le porte a tutti i curiosi di scoprire qualcosa in più su questo rettile endemico e ovviamente sul progetto. Non è necessario essere “addetti al settore” per entrare e non ci sono limiti di età, proprio perché il nostro obiettivo è raggiungere il più ampio pubblico possibile e sensibilizzarlo verso le tematiche della conservazione della natura. Quindi vi aspettiamo numerosi!