AGI - Questo è l'aspetto di una scienziata. Una delle tantissime giovani donne, super qualificate in materie STEM (il celebrato acronimo dei termini science, technology, engineering ,mathematics) che il mese scorso hanno partecipato alla vernice della mostra fotografica 'STEM passion. Un viaggio ispirato da donne nella scienza'.
Il fortunato progetto a firma di Elisabetta Citterio, biologa molecolare e fotografa, e di Claudia Cagliano, docente di comunicazione e branding, è infatti approdato nella Capitale tedesca, dopo esser stato applaudito in numerose città italiane.
La seconda volta, in Germania, presso il prestigioso Rahel Hirsch Center di Berlino, non è casuale: "La mostra era stata presentata l'anno scorso, all'Università di Ulm ma l'idea è di continuare la battaglia per aumentare la visibilità delle donne e di altri gruppi storicamente emarginati nelle scienze", spiega ad AGI Karin Höhne, responsabile dell'unità per le pari opportunità dell'Istituto per la Salute di Berlino Charité che con il Centro Hirsch ha reso possibile la trasferta della mostra.
Höhne ci confida che "ci sono diversi colleghi, in altre istituzioni tedesche, interessati a ospitare la mostra". Il fatto che l'allestimento sarà aperto al pubblico in concomitanza con le celebrazioni dell'8 marzo - lascia intendere - non può che far bene alla causa.
Il viaggio di questa mostra, in realtà, parte da molto lontano. Elisabetta Citterio ha dato il via al suo progetto per evidenziare i risultati delle donne nelle Stem e abbattere pregiudizi di genere e luoghi comuni già nel 2019. L'obiettivo, ha spiegato in varie occasioni, era far vedere il vero volto delle scienziate declinandole nel loro quotidiano: non donne irraggiungibili ma ricercatrici con brillanti storie ed esperienze da raccontare. Che rappresentano buoni esempi da seguire e meritano l'interesse del grande pubblico.
"Il vernissage è stato una grande celebrazione delle donne nella scienza - prosegue Höhne - abbiamo avuto oltre 130 partecipanti, per lo più scienziate all'inizio della loro carriera, che hanno festeggiato con noi invitando il pubblico a scattare foto e a pubblicarle sui social media contribuendo così a far rete: tra di loro, con i centri che lanciano le varie iniziative, con le fondazioni per la promozione delle donne nelle Stem e con gli altri ospiti invitati"
Elisabetta Citterio e Claudia Cagliano hanno realizzato i ritratti di quasi 60 ricercatrici, donne impegnate nelle scienze, provenienti da nove diversi Paesi e al lavoro in alcuni dei centri più prestigiosi d'Italia e del mondo. Solo 25 di questi ritratti potranno essere ammirati nella mostra "STEM Passion" fino al 12 marzo 2024, al Rahel Hirsch Center for Translational Medicine di Berlino.
L'allestimento è stato ricostruito in un edificio aperto al pubblico. Per le immagini di alta qualità e per la possibilità che offre d'immergersi nei racconti di queste donne e ascoltare le loro interviste, "sta catturando davvero grande interesse", dice Karin Höhne sottolineando ancora una volta quanto sia importante "dare spazio alle donne nella scienza e alle loro storie perché ancora troppo spesso la scienza viene rappresentata come maschile e con esempi maschili". La mostra per lei "è una grande opportunità per cambiare questa storia.
Una narrativa, insomma, che finora in certi campi ha ugualmente emarginato gli scienziati trans quelli LGBTQ e tutti quelli che appartengono a una qualche minoranza: "la causa di molte lotte è un sistema dominato da uomini, che ancora pone barriere alte ovvero il tanto citato soffitto di vetro per le donne, e per tutti gli altri scienziati non main-stream".
Da Berlino parte dunque il messaggio a unire le forze perché, insiste la ricercatrice, la scienza ha bisogno di diversità e di diverse angolazioni per poter analizzare la complessità dei problemi attuali.