AGI - I gatti possiedono la straordinaria capacità di riconoscere le voci umane a loro familiari. A rivelarlo un recente studio, guidato da Jennifer Vonk, dell'Università di Oakland, pubblicato su PeerJ Life & Environment. La ricerca si è addentrata nel terreno, ancora troppo poco esplorato, del riconoscimento vocale tra le specie feline. Mentre si è prestata molta attenzione all'addomesticamento e alle prime esperienze, per comprendere la capacità degli animali di individuare la famigliarità con un essere umano in diverse specie, pochi studi hanno esplorato questo fenomeno nella famiglia felina.
Utilizzando esperimenti accuratamente progettati, la studentessa laureata della Vonk, Taylor Crews, e la sua squadra hanno indagato se le specie di felini non addomesticati fossero in grado di riconoscere voci umane a loro familiari. I ricercatori hanno trovato prove coerenti del riconoscimento vocale in studi pilota e principali, che hanno coinvolto 25 felini di varie specie, tra cui leoni, tigri e ghepardi. I gatti hanno risposto più rapidamente, intensamente e per una durata maggiore alle voci familiari rispetto a quelle sconosciute, indipendentemente dall'uso dei loro nomi o dalla storia di allevamento. I risultati suggeriscono che lo stretto contatto con l'uomo, piuttosto che l'addomesticamento, è associato alla capacità dei gatti di riconoscere e distinguere le voci umane. Lo studio mette, inoltre, in discussione l'idea che le specie meno sociali non abbiano capacità socio-cognitive paragonabili a quelle delle specie più gregarie.
"Gli animali che non vivono in gruppo possono mostrare abilità cognitive sociali come il riconoscimento vocale eterospecifico, quindi non bisogna trascurare lo studio della cognizione sociale nelle specie meno inclini alla socialità", ha spiegato Vonk. Le implicazioni di questo studio sono profonde, soprattutto se si considera che i gatti di tutte le specie sono ampiamente ospitati nelle strutture che forniscono assistenza umana. Capire la loro capacità di distinguere le voci umane familiari da quelle sconosciute potrebbe avere implicazioni significative per il loro benessere e per le interazioni con gli assistenti. Lo studio si aggiunge al crescente numero di lavori che mettono in discussione gli stereotipi sui gatti come creature distaccate e sottolinea l'importanza di riconoscere le capacità cognitive di tutte le specie, anche di quelle tradizionalmente considerate meno sociali.