AGI - Quando nascono, i piccoli esemplari di tursiope sono dotati di due sottili file di baffi lungo il muso a forma di becco, come quelli sensibili al tatto delle foche. Ma, i baffi cadono subito dopo la nascita e al piccolo rimangono una serie di fossette, note come fosse vibratili. Recentemente Tim Huttner e Guido Dehnhardt, dell'Università di Rostock, in Germania, hanno iniziato a sospettare che le fossette possano essere più di un semplice lascito.
Secondo quanto pubblicato dai ricercatori su Journal of Experimental Biology, queste potrebbero consentire ai tursiopi adulti di percepire deboli campi elettrici; il che potrebbe aiutarli a navigare in tutto il mondo. Da un primo esame ravvicinato, gli scienziati si sono resi conto che le fossette residue assomigliano alle strutture che permettono agli squali di rilevare i campi elettrici e, quando hanno verificato se i tursiopi in cattività fossero in grado di percepire un campo elettrico in acqua, tutti gli animali si sono dimostrati in grado di rilevare il campo.
"È stato davvero impressionante da vedere", ha detto Dehnhardt. Per scoprire quanto siano sensibili i tursiopi ai campi elettrici prodotti da forme di vita in acqua, Dehnhardt e Huttner hanno collaborato con Lorenzo von Fersen, dello zoo di Norimberga e Lars Miersch, dell'Università di Rostock. Per prima cosa la squadra di scienziati ha testato la sensibilità di due tursiopi, Donna e Dolly, a diversi campi elettrici, per scoprire se i delfini fossero in grado di rilevare un pesce sepolto nel fondale sabbioso.
Dopo aver addestrato ciascun animale ad appoggiare la mascella su una barra metallica sommersa, Huttner, Armin Fritz, dello Zoo di Norimberga, assieme a altri colleghi, ha insegnato ai delfini ad allontanarsi entro 5 secondi dalla percezione di un campo elettrico prodotto da elettrodi posti immediatamente sopra il muso del delfino.
Diminuendo gradualmente il campo elettrico da 500 a 2V/cm, la squadra di ricerca ha tenuto traccia del numero di volte in cui i delfini si sono allontanati, rimanendone colpito: Donna e Dolly erano ugualmente sensibili ai campi più forti, uscendo correttamente quasi ogni volta. Solo quando i campi elettrici sono diventati più deboli è emerso che Donna era leggermente più sensibile, percependo campi di 2,4V/cm, mentre Dolly si accorgeva di campi di 5,5V/cm. Tuttavia, i campi elettrici prodotti dagli animali viventi non sono solo statici.
I movimenti pulsanti delle branchie dei pesci fanno fluttuare i loro campi elettrici; quindi, Donna e Dolly potrebbero percepire anche i campi pulsanti. Per indagarlo, il gruppo di scienziati ha indotto pulsazioni di campi elettrici 1, 5 e 25 volte al secondo, riducendo al contempo l'intensità del campo, e hanno scoperto che i delfini riescono a avvertire i campi. Tuttavia, nessuno dei due animali era sensibile ai campi alternati come ai campi elettrici non variabili. Dolly riusciva a percepire solo il campo piu' lento a 28,9V/cm, mentre Donna sentiva tutti e tre i campi oscillanti, percependo il più lento a 11,7V/cm.
"La sensibilità ai campi elettrici deboli aiuta un delfino a cercare i pesci nascosti nei sedimenti pochi centimetri prima di afferrarli", ha affermato Dehnhardt. "Tuttavia si differenziano dagli squali, che detengono il primato fra gli esseri elettrosensibili e che sono in grado di percepire i campi elettrici dei pesci entro 30-70 cm", ha aggiunto Dehnhardt, che assieme a Huttner sospetta che la capacità dei delfini di percepire l'elettricità possa aiutarli su scala più ampia.
"Questa capacità sensoriale può essere utilizzata anche per spiegare l'orientamento delle balene dentate rispetto al campo magnetico terrestre", ha dichiarato Dehnhardt, spiegando che i delfini che nuotano attraverso aree deboli del campo magnetico terrestre, a una velocità normale di 10 m/s, potrebbero generare un campo elettrico rilevabile di 2,5V/cm attraverso il loro corpo. "Inoltre - ha concluso Dehnhardt - se gli animali nuotano più velocemente, è ancora più probabile che percepiscano il campo magnetico del pianeta, consentendo loro di utilizzare il loro senso elettrico per navigare e percorrere il globo affidandosi e seguendo una mappa magnetica.