AGI - Le tempeste di sabbia e polvere, un fenomeno sottovalutato e ora "drammaticamente" più frequente in alcune parti del mondo, rappresentano una minaccia crescente, con almeno il 25% del problema attribuito alle attività umane, secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla desertificazione (UNCCD).
Ogni anno, circa 2 miliardi di tonnellate di sabbia e polvere, equivalenti come peso a 350 grandi Piramidi di Giza, entrano nell'atmosfera, con impatti che vanno ben oltre le regioni di origine. In alcuni luoghi, la polvere del deserto è addirittura raddoppiata nell'ultimo secolo.
Il monito dell'ONU giunge in concomitanza con un incontro di cinque giorni a Samarcanda, in Uzbekistan, dove si valutano i progressi globali nell'attuazione della Convenzione. L'incontro precede di poco le riunioni COP28 sul cambiamento climatico negli Emirati Arabi Uniti.
Secondo Ibrahim Thiaw, segretario esecutivo dell'UNCCD, le tempeste di sabbia e polvere sono diventate piu' frequenti e gravi, causando caos dall'Asia settentrionale e centrale all'Africa sub-sahariana. "La vista di nuvole scure di sabbia e polvere che inghiottono tutto sul loro cammino e trasformano il giorno in notte è uno degli spettacoli più intimidatori della natura", afferma.
Questi eventi mettono a repentaglio lo sviluppo sostenibile, ma, come sottolinea Thiaw, le attività umane, causa principale del problema, possono anche contribuire a ridurlo. Le tempeste di sabbia e polvere, spesso considerate fenomeni naturali stagionali, sono aggravate dalla cattiva gestione del territorio, dalla siccità e dai cambiamenti climatici, secondo gli esperti dell'UNCCD. Fluttuazioni nella loro intensità possono renderle imprevedibili e pericolose.
Scenari preoccupanti
La quantità annuale di sabbia e polvere nell'atmosfera è significativa, pari a 2 miliardi di tonnellate, con impatti su ambiente, clima, salute, agricoltura, mezzi di sussistenza e benessere socioeconomico. Le tempeste danneggiano raccolti, colpiscono il bestiame e devastano il terreno.
La polvere atmosferica, combinata con l'inquinamento industriale, può causare o peggiorare malattie respiratorie nelle aree deposizionali. L'UNCCD, insieme alla FAO e ai partner, ha pubblicato un Compendio sulle tempeste di sabbia e polvere e una Toolbox SDS, offrendo approcci e metodologie per la raccolta di dati, il monitoraggio e la mitigazione dell'impatto.
La discussione sulla SDS è parte dell'agenda della riunione CRIC 21 a Samarcanda, durante la quale esperti dell'UNCCD e della FAO presenteranno tre rapporti, fornendo guide su misure di mitigazione, adattamento, politica e gestione del rischio in agricoltura, investimenti per migliorare la resilienza in Iran e pianificazione di emergenza in Mongolia.
L'incontro arriva in un momento critico, con nuovi dati che indicano la perdita di quasi 1 milione di chilometri quadrati di terra sana e produttiva ogni anno nel mondo. Gli argomenti dell'agenda includono la gestione sostenibile del territorio, i diritti fondiari equi per le donne e la lotta contro siccità e incendi causati dal cambiamento climatico e dal degrado ambientale.