AGI - Nuove ricerche pubblicate sulla rivista INFORMS Journal Management Science forniscono agli imprenditori importanti spunti sul modo in cui l’esperienza professionale influisce sui dipendenti che interagiscono con l’IA. Lo studio, intitolato “Amico o Nemico? Collaborazione tra Intelligenza Artificiale e Lavoratori con Differenze di Esperienza”, analizza l’influenza di due principali tipi di esperienza lavorativa umana (esperienza ristretta basata sul volume specifico delle mansioni ed esperienza ampia basata sull’anzianità) sulla dinamica tra l’IA e gli esseri umani.
“Abbiamo sviluppato una soluzione di IA per la codifica di cartelle mediche in una società quotata in borsa e abbiamo condotto uno studio sul campo tra i lavoratori del settore della conoscenza”, afferma Weiguang Wang dell’Università di Rochester, autore principale dello studio.
Siamo rimasti sorpresi dai risultati dello studio. Le diverse dimensioni dell’esperienza professionale hanno interazioni distinte con l’IA e svolgono ruoli unici nella collaborazione tra umani e IA”
“Sebbene si potrebbe pensare che i lavoratori meno esperti dovrebbero trarre maggior beneficio dall’assistenza dell’IA, abbiamo scoperto l’opposto: l’IA beneficia dei lavoratori con maggiore esperienza basata sulle mansioni. Allo stesso tempo, i lavoratori senior, nonostante la loro maggiore esperienza, traggono meno vantaggio dall’IA rispetto ai loro colleghi più giovani”, afferma Guodong (Gordon) Gao della Johns Hopkins Carey Business School, coautore dello studio.
Ulteriori indagini rivelano che il miglioramento relativamente inferiore della produttività grazie all’IA non è dovuto alla sola anzianità, ma piuttosto alla maggiore sensibilità alla perfezione dell’IA, che riduce la fiducia in essa.
“Questo risultato pone un dilemma: i dipendenti con maggiore esperienza sono in una posizione migliore per sfruttare l’IA per aumentare la produttività, ma i dipendenti senior, che assumono maggiori responsabilità e si preoccupano dell’organizzazione, tendono a evitare l’IA perché vedono i rischi derivanti dalla dipendenza dall’assistenza dell’IA. Di conseguenza, non sfruttano l’IA in modo efficace”, afferma Ritu Agarwal della Johns Hopkins Carey Business School, coautore dello studio.
I ricercatori sollecitano i datori di lavoro a considerare attentamente diversi tipi e livelli di esperienza dei lavoratori quando introducono l’IA nel mondo del lavoro. I nuovi lavoratori con meno esperienza specifica sono svantaggiati nell’uso dell’IA. Nel frattempo, i lavoratori senior con maggiore esperienza organizzativa potrebbero essere preoccupati per i potenziali rischi legati all’IA. Affrontare queste sfide uniche è fondamentale per una produttiva collaborazione tra esseri umani e IA.