AGI - Uno studio multicentrico condotto dall’Ospedale Universitario di Liegi in collaborazione con diciassette reparti di terapia intensiva ospedalieri in Belgio, durante le fasi di Covid-19 tra ottobre 2020 e marzo 2022, ha rilevato che la terapia con plasma di convalescenza ha ridotto del 10% la mortalità nei pazienti COVID-19 in distress respiratorio acuto e sottoposti a assistenza respiratoria artificiale.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista medica, The New England Journal of Medicine. Si tratta del primo studio che esamina specificamente l’effetto della somministrazione di plasma di convalescenza in pazienti la cui prognosi vitale è gravemente compromessa. La ricerca conferma il valore di questo metodo per indurre l’immunizzazione passiva in questi pazienti.
Gli scienziati hanno, infatti, dimostrato che l’infusione di plasma prelevato da donatori convalescenti dopo l’infezione da Sars-CoV-2 in pazienti affetti da sindrome da distress respiratorio acuto che necessitano di ventilazione meccanica artificiale, ha ridotto significativamente la mortalità, con una percentuale del 10%. Lo studio randomizzato ha coinvolto diciassette unità di terapia intensiva di ospedali belgi.
Ha incluso un totale di 475 pazienti durante le diverse ondate di Covid-19, da ottobre 2020 a marzo 2022. Un gruppo di 237 pazienti ha ricevuto plasma di convalescenza, mentre i restanti 238 pazienti hanno ricevuto cure standard. La riduzione della mortalità osservata al ventottesimo giorno è stata di circa il 10% nel gruppo di pazienti che hanno ricevuto il plasma di convalescenza fino a cinque giorni dopo la somministrazione di ventilazione meccanica invasiva, cioè, sottoposti a intubazione endo-tracheale. In questo gruppo, nel 35% dei pazienti è stato riscontrato il decesso, rispetto al 45% del gruppo di pazienti che ha ricevuto le cure standard.
L’effetto sulla riduzione della mortalità è stato osservato in modo più specifico in coloro che hanno ricevuto plasma di convalescenza durante le prime 48 ore successive all’assistenza respiratoria artificiale. Grazie alla collaborazione della Croce Rossa belga e dei laboratori di KULeuven, UAntwerpen e ULiège, le unità di terapia intensiva degli ospedali partner dello studio hanno potuto utilizzare plasma di convalescenza con titoli anticorpali neutralizzanti elevati, pari a 1/320 per l’82,3% dei pazienti e 1/160 per il restante 17,7%.
Durante la pandemia di Covid-19 sono state condotte diverse sperimentazioni mediche, in tutto il mondo, che riguardavano l’utilizzo di plasma di convalescenza, ma questo studio è il primo a valutare in modo specifico gli effetti sui pazienti più a rischio, ovvero quelli in distress respiratorio acuto che necessitano di assistenza respiratoria artificiale.
“Per la prima volta abbiamo dimostrato il valore terapeutico del plasma di convalescenza nel migliorare la prognosi vitale di questi pazienti”, ha dichiarato Benoît Misset, responsabile dell’unità di terapia intensiva del CHU di Liegi e professore aggiunto presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Liegi, responsabile e primo autore dello studio. “La riduzione della mortalità del 10% – ha spiegato Misset – è particolarmente evidente nei pazienti a cui è stato somministrato tempestivamente il plasma di convalescenza dopo l’inizio della ventilazione respiratoria artificiale”.
“Questo studio – ha concluso Misset – documenta e conferma il valore del plasma dei convalescenti per l’immunizzazione passiva contro le forme più gravi di Covid-19, ma anche contro possibili varianti future più patogene ed eventualmente in caso di future pandemie”.