AGI - L'Accademia dei Nobel ha deciso di assegnare il premio Nobel per la Chimica a tre ricercatori attivi negli Usa nel settore delle nanotecnologie. Si tratta di Moungi Bawendi, del Massachusetts Institute of Technology (MIT), Louis Brus dell'Università Columbia, e Alexei Ekimov che lavora alla Nanocrystals Technology, "per la scoperta e la sintesi dei punti quantici". La fuga di notizie della mattinata è stata dunque confermata.
"Indipendentemente l'uno dall'altro - spiega l'Accademia dei Nobel - Ekimov e Brus sono riusciti a creare punti quantici e Bawendi ha rivoluzionato la produzione chimica. Oggi i punti quantici illuminano i monitor dei computer e gli schermi televisivi basati sulla tecnologia QLED. Aggiungono anche sfumature alla luce di alcune lampade LED e i biochimici e i medici li usano per mappare i tessuti biologici".
Il Premio Nobel per la Chimica è stato assegnato 115 volte a 194 studiosi tra il 1901 e il 2023. Frederick Sanger e Barry Sharpless lo hanno ricevuto due volte, quindi il numero delle persone premiate scende a 192. Delle appena 8 donne che in questi 122 anni hanno ottenuto il riconoscimento, la prima era Marie Curie, nel 1911.
Nel 1903, aveva già ottenuto il Nobel per la fisica. A sua figlia Irene Joliot-Curie sarebbe stato assegnato il premio per la Chimica nel 1935, assieme al marito Frederic Joliot, che a 35 anni fu il più giovane di tutti i Nobel per la Chimica, mentre il piu' anziano è stato John B. Goodenough, 97enne nel 2019 (sarebbe poi morto a oltre 100 anni nello scorso giugno).
"Profondo rammarico" dell'Accademia Svezia per la fuga di notizie
L'Accademia delle scienze di Svezia, che decide i premi Nobel per la chimica, ha espresso "profondo rammarico" per la fuga di notizie sulle assegnazioni di quest'anno, annunciate a Stoccolma in tarda mattinata. "È senz'altro un grande peccato. Ci rammarichiamo profondamento di quanto accaduto", ha dichiarato il segretario generale, Hans Ellegren, in una conferenza stampa, citando il comunicato stampa diffuso in anticipo per un errore.
La 'Chimica' dei punti quantici, ecco cos'e'
Gli scienziati sono stati premiati per il rilievo e lo sviluppo dei punti quantici, nanoparticelle così piccole che le loro dimensioni ne determinano le proprietà. Questi piccolissimi componenti della nanotecnologia ora diffondono la luce dei televisori e delle lampade a Led, e possono anche guidare i chirurghi quando rimuovono il tessuto tumorale, oltre a molte altre cose. Il loro studio ha piantato un seme importante per le nanotecnologie.
Chiunque studi chimica sa che le proprietà di un elemento sono regolate dal numero di elettroni che possiede. Tuttavia, quando la materia si riduce a nano-dimensioni, si verificano fenomeni quantistici che sono determinati dalle dimensioni della materia. I Premi Nobel per la Chimica 2023 sono riusciti a produrre particelle così piccole che le loro proprietà sono determinate da fenomeni quantistici. Le particelle, chiamate punti quantici, sono ora di grande importanza per le nanotecnologie.
"I punti quantici hanno molte proprietà affascinanti e insolite; è importante notare che hanno colori diversi a seconda delle loro dimensioni", ha affermato Johan Aqvist, presidente del Comitato Nobel per la Chimica. I fisici sapevano da tempo che, in teoria, nelle nanoparticelle potevano verificarsi effetti quantistici dipendenti dalle dimensioni, ma, all'epoca era quasi impossibile scolpire nelle nano-dimensioni.
Pertanto, pochi credevano che queste conoscenze sarebbero state utilizzate nella pratica. Tuttavia, all'inizio degli anni '80, Alexei Ekimov riuscì a creare effetti quantistici dipendenti dalle dimensioni nel vetro colorato. Il colore proveniva da nanoparticelle di cloruro di rame ed Ekimov dimostrò che la dimensione delle particelle influenzava il colore del vetro attraverso effetti quantistici.
Qualche anno dopo, Louis Brus ha dimostrato, per la prima volta al mondo, gli effetti quantistici dipendenti dalle dimensioni in particelle che fluttuano liberamente in un fluido. Nel 1993, Moungi Bawendi ha rivoluzionato la produzione chimica dei punti quantici, ottenendo particelle quasi perfette. Questa qualità elevata era necessaria per poterle utilizzare nelle applicazioni.
Oggi i punti quantici illuminano i monitor dei computer e gli schermi televisivi, basati sulla tecnologia QLed. Inoltre, aggiungono sfumature alla luce di alcune lampade Led e i biochimici e i medici li usano per mappare i tessuti biologici. I punti quantici stanno quindi apportando i maggiori benefici all'umanità.
I ricercatori ritengono che in futuro potrebbero contribuire a un'elettronica flessibile, a minuscoli sensori, a celle solari più sottili e a comunicazioni quantistiche criptate. "Abbiamo appena iniziato a esplorare il potenziale di queste minuscole particelle", hanno dichiarato gli scienziati.