AGI - Se da bambini avete sempre fantasticato di pilotare un "mecha", i robot protagonisti di popolarissimi cartoni animati nipponici come Mazinga o Gundam, sappiate che oggi a separarvi dal vostro sogno sono solo tre milioni di dollari. Questo è il prezzo di listino Archax, il robot umanoide che la startup giapponese Tsubame Industries presenterà al Japan Mobility Show che si terrà a Tokyo dal 28 ottobre al 5 novembre.
Il nome è ispirato all'Archaeopteryx, dinosauro alato vissuto nel Giurassico superiore. La macchina umanoide, alta quattro metri e mezzo e pesante tre tonnellate è mezzo, non può però volare, né è dotata di armi suggestive come le alabarde spaziali e i magli perforanti di Goldrake ma, in compenso, può sia muoversi in posizione eretta che convertirsi in veicolo a quattro ruote come i Transformer, benché con una velocità massima di dieci chilometri orari.
La cabina di pilotaggio, all'interno del torso, consente di manovrare braccia e gambe di Archax tramite joystick ed è dotata di monitor collegati a telecamere esterne che consentono di orientarsi. Il video dimostrativo pubblicato sul sito dell'azienda ha subito fatto il giro del web e scatenato la fantasia degli internauti, proprio in virtù dell'impressionante somiglianza con i robottoni dei manga.
"Questo è il Giappone"
"Il Giappone è molto bravo nell'animazione, nei videogiochi, nei robot e nelle automobili, quindi ho pensato che sarebbe stato grandioso se avessi potuto creare un prodotto che comprimesse tutti questi elementi in uno", ha spiegato a Reuters il venticinquenne amministratore delegato dell'azienda, Ryo Yoshida, "Volevo creare qualcosa che dicesse: questo è il Giappone".
I primi cinque esemplari prodotti dalla Tsubame saranno destinati a facoltosi appassionati ma Yoshida spera che Archax possa essere utilizzato in futuro nell'industria spaziale o nelle operazioni di soccorso durante i disastri naturali. Il giovane imprenditore divenne interessato nell'industria manifatturiera sin da bambino, imparando a saldare nella ferriera del nonno per poi fondare un'azienda produttrice di protesi di mano mioelettriche. "Spero di imparare dalle generazioni precedenti e portare avanti la tradizione", ha spiegato ancora Yoshida, fiero del ruolo del suo Paese come potenza industriale e avanguardia dell'innovazione.