AGI - La Russia ha lanciato questa notte il razzo che veicola la sonda con destinazione Luna, avviando la sua prima missione verso il satellite dopo circa cinquant'anni.
Il decollo è avvenuto alle 2.10 ora di Mosca dal cosmodromo di Vostochny nell'Amur, secondo le immagini diffuse in diretta dall'agenzia spaziale russa Roscosmos
Oltre mezzo secolo dopo la conquista della Luna da parte degli Stati Uniti, la Russia – nel bel mezzo della guerra contro l’Ucraina – vuole cercare di arrivare prima degli Usa ad esplorare quella parte ancora sconosciuta del polo sud del satellite luminoso della Terra, nel tentativo di trovare l’acqua e portarsela a casa. Anche gli Usa hanno lo stesso obiettivo, ma non prima di due anni.
La missione russa si chiama Luna-25 e, se tutto va per il meglio, parte oggi a bordo di un razzo Soyuz-2.1b, lanciato dal cosmodromo di Vostochny nel nord-est della Russia.
La strategia prevede di inviare una sonda da far atterrare vicino al cratere Bogulawsky, una depressione di 97 chilometri di diametro. Il polo sud della Luna, non facile da raggiungere, è costellato di crateri e sembra ospiti riserve di ghiaccio di grande rilevanza “con tutta probabilità nascoste nel sottosuolo in zone dove, a causa della posizione del satellite, la luce del sole non arriva mai”, come riferisce il Paìs, uno tra i diversi media internazionali che si occupano della imminente missione.
Missione tutt’altro che semplice, al punto che, “per precauzione”, la Russia ha evacuato 26 residenti del villaggio di Shakhtinskyi, vicino alla base di lancio, che “saranno ospitati in un hotel e invitati ad assistere al decollo”, come riferisce un lancio dell’Agenzia Reuters.
Da quanto è dato sapere, la missione è in ritardo già di alcuni anni a causa di continue difficoltà tecniche, incluso il fallimento del suo predecessore Phtos Grunt, un progetto congiunto cinese-europeo diretto alla volta di Marte. La guerra in Ucraina e gli embarghi occidentali sono risultati un altro enorme ostacolo alla missione, anche perché prima dell'invasione dell'Ucraina, l'Agenzia spaziale europea avrebbe contribuito al progetto con la messa in campo di una macchina fotografica per documentare il tutto, ma poi la partecipazione è stata annullata per le difficoltà politiche sopraggiunte e la Russia non ha ora altra scelta che portare a termine la missione andando sulla Luna da sola.
Quanto alla ricerca dell’acqua, quel che si pensa è che 4,5 miliardi di anni fa la Terra si sia scontrata con Theia, un pianeta delle dimensioni di Marte. Il colpo è stato così forte che il nostro pianeta sarebbe scomparso per alcune ore: “Una piccola parte venne espulsa e mescolata ai resti dell'altro corpo, trasformata in roccia fusa e il risultato fu la formazione della Luna”, come si legge nel racconto fatto dai giornali. Ora, se l'acqua del satellite sia un residuo di quel periodo o sia arrivata attraverso asteroidi e comete che hanno colpito sia la Luna sia la Terra “è un enorme mistero”, sottolineano i responsabili scientifici della missione, ma “lo studio dei composti macromolecolari di origine cosmica conservati nei ghiacciai lunari può svelare il segreto dell'origine della vita sulla Terra e permetterà di confrontare le strutture molecolari biochimiche sulla Terra e nello spazio", sottolineano.