AGI - Le onde invernali della California potrebbero aumentare a causa dei cambiamenti climatici. Lo dimostra lo studio guidato dal ricercatore Peter Bromirski del dipartimento Scripps Institution of Oceanography dell’Università della California, San Diego, pubblicato sul Journal of Geophysical Research Oceans.
La ricerca ha utilizzato novanta anni di dati sismici per dimostrare che l’altezza media delle onde invernali lungo la costa californiana è aumentata con il riscaldamento del pianeta, causato dai cambiamenti climatici. I risultati si uniscono a un crescente numero di ricerche in cui si evince che l’attività delle tempeste nell’Oceano Pacifico settentrionale è aumentata a causa dei cambiamenti climatici.
Se il riscaldamento globale accelera, l’aumento dell’altezza delle onde invernali potrebbe avere implicazioni significative per le inondazioni e l’erosione lungo la costa della California, già minacciata dall’accelerazione dell’innalzamento del livello del mare. “Quando le onde raggiungono le acque costiere poco profonde, parte della loro energia viene riflessa verso il mare”, ha spiegato Bromirski.
“Questa energia riflessa si scontra con le onde che si avvicinano alla costa, la loro interazione crea un segnale di pressione verso il basso che viene convertito in energia sismica sul fondo del mare; l’energia sismica viaggia verso l’interno sotto forma di onde che possono essere rilevate dai sismografi”, ha proseguito Bromirski. “La forza di questo segnale sismico – ha precisato Bromirski – è direttamente correlata all’altezza delle onde e ciò ha permesso di misurarle”.
Utilizzando questa relazione per ricavare l’altezza delle onde, Bromirski ha filtrato il suono dei terremoti. “È stato più facile di quanto pensassi perché i sismi hanno in genere una durata molto più breve delle onde oceaniche causate dalle tempeste”, ha affermato Bromirski, che ha sviluppato questo nuovo modo per calcolare l’altezza delle onde. Per lavorare sui molti decenni di registrazioni sismiche conservate alla UC Berkeley e creare una registrazione delle onde a lungo termine con questo metodo, Bromirski ha dovuto digitalizzare le risme di sismogrammi analogici, per il periodo compreso dal 1931 al 1992, in modo da poter analizzare le stime nel loro complesso.
Infine, Bromirski è stato in grado di trasformare i dati sismici digitalizzati, del periodo 1931-2021, in altezze d’onda e di iniziare a cercare dei modelli. L’analisi ha rivelato che nell’era iniziata dopo il 1970, l’altezza media delle onde invernali della California è aumentata del 13% o di circa 0,3 metri, circa un piede, rispetto all’altezza media delle onde invernali tra il 1931 e il 1969. Bromirski ha anche rilevato che tra il 1996 e il 2016 si è verificato circa il doppio degli eventi di tempesta che hanno prodotto onde di altezza superiore a quattro metri, ovvero 13 piedi, lungo la costa californiana rispetto ai due decenni che vanno dal 1949 al 1969.
“Dopo il 1970, c’è un tasso costantemente più alto di eventi di grandi onde”, ha detto Bromirski. “Non sono rari inverni con un’elevata attività ondosa, ma questi si verificavano meno frequentemente prima del 1970”, ha proseguito Bromirski. “Ora sono pochi gli inverni con un’attività ondosa particolarmente bassa e il fatto che questo coincida con l’accelerazione del riscaldamento globale in prossimità del 1970 è coerente con l’aumento dell’attività delle tempeste nel Pacifico settentrionale dovuto al cambiamento climatico”, ha spiegato Bromirski.
I risultati fanno eco all’aumento dell’altezza delle onde nell’Atlantico settentrionale legato al riscaldamento globale, riportato da uno studio del 2000. Se le onde invernali medie della California continueranno ad aumentare a causa dei cambiamenti climatici, potrebbero amplificare gli effetti dell’innalzamento del livello del mare e avere un impatto significativo sulle coste. “Le onde si muovono sopra il livello del mare, che si sta innalzando a causa dei cambiamenti climatici”, ha dichiarato Bromirski.
“Quando il livello del mare si innalza ulteriormente durante le tempeste, l’energia delle onde può potenzialmente raggiungere le scogliere vulnerabili, inondare le regioni a bassa quota o danneggiare le infrastrutture costiere”, ha affermato Bromirski.