AGI - Le perle di vetro da impatto sulla Luna, delle strutture che si formano dalla collisione di un asteroide sul suolo lunare, contengono acqua, probabilmente proveniente da un serbatoio finora sconosciuto. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, condotto dagli scienziati dell'Istituto di geologia e geofisica (IGG) dell'Accademia cinese delle scienze (CAS), dell'Università di Nanjing, della Open University, del Natural History Museum, l'Università di Manchester e dell'Università di Scienza e Tecnologia della Cina. Il team, guidato da Hu Sen e He Huicun, ha esaminato le perle di vetro e la composizione di isotopi di idrogeno prelevati dalla missione orientale Chang'e-5 (CE5). L'acqua superficiale lunare ha attirato molta attenzione per via del suo potenziale utilizzo delle risorse in situ nell'ambito di future missioni di esplorazione del satellite e sfruttamento di un'eventuale base lunare. Secondo le ipotesi del gruppo di ricerca, le perle di vetro potrebbero derivare da un serbatoio d'acqua precedentemente sconosciuto.
La presenza di acqua in forma ghiacciata sulla Luna è stata già confermata, anche se gli astronomi confermano che la preziosa risorsa si trovi in quantitativi nettamente inferiori rispetto a quanto si osserva sulla Terra. Il ciclo dell'acqua sulla superficie lunare, tuttavia, è ancora poco chiaro. Le perle di vetro, riportano gli esperti, mostrano composizioni chimiche omogenee e superfici esposte lisce.
Caratterizzate dalla presenza di acqua fino a 2000 microgrammi per grammo, queste strutture mostrano che la correlazione negativa tra l'abbondanza di acqua e la composizione dell'isotopo dell'idrogeno possa riflettere il fatto che l'acqua nelle perle di vetro da impatto CE5 proviene dai venti. I ricercatori stimano che la quantità di acqua fornita dalle perle di vetro da impatto ai suoli lunari possa variare significativamente, da 3,01011 a 2,71014 chilogrammi. "Questi risultati - sottolinea Hu - indicano che potrebbero esistere altri corpi celesti in grado di immagazzinare l'acqua provenienti dall'esterno del Sistema solare".