AGI - La fase post-flight, ossia di comunicazione sulla missione e poi focus su Gateway, "la stazione spaziale che costruiremo nei prossimi anni in orbita attorno alla luna e per la quale l'Esa, con un contributo molto importante dell’Italia, fornisce il modulo abitativo principale". Samatha Cristoforetti racconta all'AGI i suoi prossimi progetti mentre in via generale sottolinea la necessità che l’Europa sia "presto" in grado di inviare nello spazio astronauti europei su mezzi europei.
“Parliamo della capacità autonoma in Europa - spiega l'astronauta italiana - di mandare uomini e donne nello Spazio piuttosto che, come è successo finora, affidarsi ai voli su veicoli in passato russi, ora americani”, sottolinea. “C’è questa volontà di essere autonomi: dobbiamo naturalmente creare e stimolare un supporto per questa iniziativa sia per il grande pubblico sia tra gli stakeholders politici in modo da poter prendere una decisione positiva alla fine dell’anno”, quando si terrà il summit sullo Spazio, aggiunge Cristoforetti.
E l’Italia in questo potrà e dovrà avere una parte rilevante. “Il nostro Paese è uno degli attori principali nel mondo spaziale in ambito europeo, uno dei maggiori contributori al bilancio dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea, ma anche alle attività che svolgiamo in collaborazione con la Commissione europea. L’Italia poi ha programmi nazionali molto importanti, basti pensare a quello che partirà a breve nell’ambito del Pnrr, Iride, che è questa costellazione nazionale di osservazione della Terra e tanti altri progetti su cui il nostro Paese o è un contributore importante o ha addirittura una posizione di leadership”, puntualizza l’astronauta.
AstroSamantha, soprannome con cui è celebre sulla rete (un milione di follower su Twitter), è ora in “ fase di post-volo”.
“Sono tornata dalla Stazione spaziale da pochi mesi”, lo scorso 14 ottobre “e ora sono nella fase di post-flight: sto chiudendo le ultime attività di esperimenti e c’è un'attività abbastanza intensa di comunicazione sulla missione, fino alla metà della primavera”, ricorda la prima donna europea ad aver assunto il comando della Iss.
“Poi inizierò a occuparmi in parte di Gateway, che è questa stazione spaziale che costruiremo nei prossimi anni in orbita attorno alla luna e per la quale l'Esa, con un contributo molto importante dell’Italia, fornisce il modulo abitativo principale. Sicuramente aiuterò, per una parte del mio tempo, su questo”, aggiunge. “Poi, quest’anno credo che cercherò di dare il mio contributo allo Space Summit, questo grande Summit che abbiamo alla fine dell’anno, dove dovremo prendere decisioni importanti in particolare per quanto riguarda l’accesso autonomo per gli esseri umani in Europa”, illustra.
In questo contesto, la parola d’ordine all’Agenzia spaziale europea (Esa), ora, è accelerare.
“Credo che siamo in un momento estremamente importante e anche delicato per l’Europa spaziale. Da una parte c’è una grande consapevolezza dell’importanza del settore spaziale per aspetti strategici che vanno dal combattere il cambiamento climatico e diventare sempre più resilienti al cambiamento climatico, aspetti di sicurezza, aspetti di risposta alle situazioni di crisi, aspetti di mantenimento e messa in sicurezza delle orbite, dell’ambiente spaziale, con tutti i servizi e i benefici che vengono dallo sfruttamento dell’orbita e degli assetti spaziali, fino all’autonomia dell’accesso allo Spazio sia per satelliti che, in prospettiva, un giorno, anche per esseri umani. Dall’altra c’è una necessità di agire”, evidenzia.
“Noi, in Esa, parliamo di acceleratore, quindi di accelerare, di mettere a sistema, di mettere insieme i contributi di tanti stakeholders, sia pubblici che privati, per un po’ recuperare in alcuni settori e in alcuni settori lanciarci avanti per mantenere un certo livello di leadership”, insiste Cristoforetti.