AGI - Il rischio di sviluppare miocardite dopo la terza dose del vaccino antiCovid Pfizer-BioNTech sembra essere di circa 1 su 15mila casi tra i maschi di età compresa tra 16 e 19 anni.
Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista 'Circulation', dell’American Heart Association, condotto dagli scienziati dell’Istituto di immunologia-reumatologia presso l’Hadassah Ein Karem Medical Center di Gerusalemme, in Israele.
Il team, guidato da Dror Mevorach, ha esaminato una serie di lavori e rapporti precedenti realizzati da scienziati e ricercatori in tutto il mondo, allo scopo di stimare la correlazione tra la vaccinazione e una probabilità più elevata di sviluppare una forma di miocardite. I risultati confermano che l’effetto collaterale dell’immunizzazione era raro e generalmente lieve.
La miocardite, spiegano gli esperti, è una infiammazione nello strato intermedio del muscolo cardiaco. Tipicamente provocata da un’infezione virale, questa condizione può indebolire il muscolo cardiaco e a volte richiede un trattamento specifico, mentre in altri casi si risolve autonomamente.
Nella popolazione generale, la miocardite è correlata a un tasso di insorgenza di circa 10-20 casi ogni 100mila persone ogni anno.
“Comprendere le connessioni tra questa rara condizione cardiaca e i vaccini antiCovid è fondamentale – afferma Mevorach – e ci permette di monitorare la prevalenza della miocardite e prestare maggiore attenzione ai soggetti più a rischio".
Dal 31 luglio 2021 al 5 novembre 2021, quasi 4 milioni di adulti in Israele hanno ricevuto una dose di richiamo del vaccino Pfizer-BioNTech, di cui circa la metà (48,7 per cento) erano maschi. Il gruppo di ricerca ha valutato i dati sanitari per tutti i casi di miocardite segnalati a seguito dell’inoculazione.
Nella coorte considerata sono stati individuati 91 episodi di miocardite, 35 dei quali si sono verificati entro un mese dalla vaccinazione.
Tutti sono stati considerati lievi e i pazienti si sono ripresi mediamente dopo una permanenza di 3,5 giorni in ospedale. Tra tutti i gruppi di età e genere, i tassi di rischio di sviluppare miocardite erano quasi nove volte superiori nei maschi di età compresa tra 16 e 19 anni rispetto agli altri sottoinsiemi.
“Saranno necessari ulteriori approfondimenti per spiegare da cosa potrebbero dipendere questi valori – conclude Mevorach – dovremo capire i meccanismi fisiopatologici coinvolti nella risposta al vaccino e stabilire il motivo per cui gli uomini sembrano associati a un rischio più elevato, anche se comunque basso, di sviluppare miocardite”.