AGI - Capita, può capitare. È capitato. Più o meno a tutti. E a tutte le età. Cosa? Di innamorarsi di un’altra o di un altro. È subito gioia, ma son anche tanti dolori... Specie se si è già in coppia. Struggimento. Ansie. Indecisione. Che fare? Mollo non mollo? Cambio? Me ne vado o rimango? Con lui o con lei. È il bivio di una vita. Se si è dentro ci si dilania. L’interrogativo perciò di un settimanale francese, le Nouvelle Observatour, è: “Immagina di innamorarti di un altro. Che fai? Te ne vai o rimani?”.
Se si è estranei, terza parte in causa, in genere si dispensano giudizi morali, consigli d’ogni calibro e sorta. Ma è facile farlo, non costa niente e si prende posizione. Mentre “dall'interno, coloro che li vivono lottano con un incendio che minaccia la loro casa (a volte accogliente e confortevole). Cosa farne? Spegnerlo, avvicinarsi, provare a domarlo?”, si chiede il settimanale.
In Francia, ad esempio, il 50% degli uomini e il 30% delle donne confessano di aver tradito il proprio partner. Ed è sulla base di questa constatazione che il Nouvelle Observateur ha deciso di affrontare in una serie di articoli l’argomento attraverso una serie di testimonianze che “raccontano le nostre discipline umanistiche, i nostri impulsi per la vita, le nostre ricerche di intensità, la lotta contro la noia, contro la morte. A volte tutto questo è abbastanza temporaneo, illusorio. A volte queste storie suonano come un nuovo inizio”.
C’è ad esempio chi si incontra ad un pranzo piuttosto che a un drink e così finisce che due storie d’amore di natura diversa finiscono per sovrapporsi e persino convivere, tra remore e sotterfugi. O chi invece s’è conosciuto su Second Life, come Alice, casalinga e madre di 54 anni. Chi invece si è innamorato in un secondo e non ha avuto remore di buttare all’aria la propria precedente relazione. Chi altro, dopo quattro mesi, continua a sognare ad occhi aperti e non ha alcun dubbio sulle scelte fatte. Non manca neppure colei la quale ha incontrato il proprio “ideale maschile”, come Lina, 34 anni, grafica, che lo aspettava e sognava tale e quale da “quando avevo 20 anni”.
Oppure Léonie che invece confessa: “Ho divorziato senza aver tradito il mio ex marito, anche se l’ho fatto mille volte nella mia testa con il mio collega”. Poi c’è il caso di Thomas, che nella quinta puntata racconta una passione divorante, che lo ha portato a consultare persino un chiromante che gli desse indicazioni sul futuro e su come comportarsi. Troncare o proseguire? La letteratura sul tema è ampia. Così come quella giornalistica. Specie l’estate, periodo in cui i sentimenti si fanno più liquidi. Forse anche per il caldo.
Cosa suggerisce "l'ormone della felicità"
Molte testate si sono cimentate sull’argomento. Come Vice, che in un appuntamento periodico nel corso dell’inverno sul finire dell’anno scorso ha affidato ad una figura esperta, il sessuologo Yuri Ohlrichs, le risposte alle tante domande sul cosa comporta provare sentimenti per un’altra persona, il quale ha così sentenziato: “Alcuni studi hanno riscontrato che prendersi una cotta per qualcuno altera il cervello come fa l’alcol. I livelli di ossitocina — il cosiddetto ‘ormone della felicità’ — aumentano quando siamo innamorati e questo aiuta a stemperare le ansie che ci portiamo dietro, esattamente come fa l’alcol. Entrambe le cose fanno sentire benissimo, ma compromettono la nostra capacità di prendere decisioni razionali”. Anche se si ha “tutto il diritto di sentirsi confusi”.
Per poi aggiungere che è bene ricordare che avere sentimenti per una persona non equivale automaticamente ad averci una tresca. “Succede. Non si è obbligati a comunicare quei sentimenti quando compaiono. Potrebbe trattarsi solo di una breve fantasia”, spiega Ohlrichs. Sottolineando poi: nessuno obbliga a condividere tutto con la persona con cui si sta. Ma il punto è che alla domanda iniziale del Nouvelle Obs, “immagina di innamorarti di un altro, te ne vai o rimani?”, non c’è affatto una risposta univoca.