AGI - La pigmentazione varia presente sulle piume dei pterosauri svolgeva un ruolo importante nella termoregolazione ed era fondamentale la comunicazione non verbale degli animali. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, condotto dagli scienziati dell’University College Cork, in Irlanda e del Università di Bristol.
Il team, guidato da Maria McNamara, Aude Cincotta e Michele Benton, ha esaminato il cranio parziale di Tupandactylus imperator, uno pterosauro del Cretaceo inferiore del Brasile, vissuto circa 113 milioni di anni fa.
Sulla cresta cranica dell’esemplare, spiegano gli autori, si trovavano due tipi di piume, dei monofilamenti piccoli e non ramificati e strutture più grandi e ramificate, simili a quelle tipiche delle specie odierne. Alcuni animali, continuano gli eserti, possedevano piume caratterizzate da pigmentazione varia.
Questi reperti, commentano gli scienziati, potrebbero rivelare informazioni preziose sul percorso evolutivo delle piume. I ricercatori sono stati in grado di analizzare il tessuto molle delle ossa, straordinariamente ben conservato, il che ha permesso di ricostruire le strutture produttrici di pigmento, o melanosomi.
Sono stati individuati diversi tipi di melanosomi, riportano gli autori. Questo dato, precisano gli scienziati, suggerisce che lo scopo dei melanosomi fosse quello di fornire colore alle piume. Nel loro insieme, continuano gli specialisti, questi risultati indicano che, sebbene queste piume potrebbero non essere state utilizzate per il volo, esse potrebbero aver avuto un ruolo come forma di comunicazione visiva.