AGI - Se la Cina ha ancora molta strada davanti a sé prima di raggiungere la cosiddetta "carbon neutrality" (obiettivo fissato da Xi Jinping per il 2060) ci sono obiettivi green chiari per incidere sul cambiamento climatico: Incrementare del 25% le energie alternative al petrolio, ridurre del 65% l'uso domestico del carbone, aumentare il volume delle foreste di 4,5 bilioni di metri cubi.
"In Cina il perseguimento di un paradigma di sviluppo orientato alla sostenibilità è ormai una priorità - precisa Giuliano Noci Prorettore del Polo Territoriale Cinese del Politecnico di Milano -. In questa prospettiva, il 14 Piano Quinquennale (2021-2025) attribuisce all'innovazione ambientale un ruolo di primo piano evidenziando le importanti ricadute per il benessere dei cittadini. Collaborare con dirigenti e funzionari della Repubblica Popolare Cinese, attraverso il programma Sicab, ha quindi permesso al Politecnico di Milano di entrare in contatto con imprese e amministrazioni pubbliche cinesi interessate ad approfondire tecnologie e modelli di gestione ambientale sviluppati in Italia; una conoscenza che speriamo si possa anche tradurre in domanda dell'offerta in campo ambientale delle imprese italiane".
Il Sicab ha rappresentato per il Politecnico di Milano un'opportunità unica di consolidare i suoi rapporti con la Cina. Attualmente gli studenti cinesi rappresentano la comunità più importante (da un punto di vista dimensionale) di studenti internazionali presso l'Ateneo milanese: sono 1.609, di cui 493 alla laurea triennale e 1107 alla laurea magistrale e 9 a ciclo unico.
"La Cina sta facendo grandi passi avanti nella lotta all'inquinamento e verso un modello di crescita più sostenibile - dichiara Andrea Sianesi Presidente Fondazione Politecnico di Milano -. In questi mesi si è concluso Sicab, il programma che ha evidenziato come la formazione possa avere un ruolo fondamentale nelle politiche di salvaguardia ambientale. Siamo orgogliosi che la Cina abbia scelto l'Italia come punto di riferimento d'eccellenza nella formazione dei vertici cinesi nel settore della sostenibilità e che abbia coinvolto le aziende italiane come esempi di realtà all'avanguardia favorendo sinergie e opportunità di collaborazione".
"La Sapienza Università di Roma è stata entusiasta di partecipare a questa iniziativa, che ha visto il coinvolgimento, in prima persona, di diversi colleghi del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (DICEA), nel ruolo di organizzatori e di docenti sulle tematiche ambientali di più attuale interesse, nell'ambito delle quali il ruolo della Sapienza si distingue da anni - afferma Agostina Chiavola Professore Associato in Ingegneria Sanitaria Ambientale Sapienza Università di Roma. La partecipazione al progetto Sicab ha altresì consentito di rafforzare la collaborazione scientifica fra l'Ateneo e la Cina, nella prospettiva di nuove iniziative comuni".
"La Cina è un interlocutore significativo per il futuro della ricerca e delle politiche climatiche - afferma Antonio Navarra, presidente Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) -. Sicab si è dimostrato per il CMCC un'occasione preziosa per consolidare risultati e prospettive in ambito scientifico e nel campo dell'innovazione tecnologica attraverso collaborazioni e opportunità di confronto che sono di vitale importanza per gli avanzamenti della conoscenza sui cambiamenti climatici".
"Negli ultimi decenni abbiamo visto la Cina crescere in ambito economico e industriale, con una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale - dichiara Mario Boselli Presidente Fondazione Italia Cina -. Anche in questo settore, la chiave per avanzare resta quella della cooperazione e della conoscenza reciproca, e il Progetto Sicab lo conferma. Il dialogo e gli scambi tra le nostre aziende devono continuare a crescere nel campo dell'innovazione scientifico-tecnologica, uno dei settori che oggi riveste un ruolo fondamentale nell'ambito delle relazioni tra Italia e Cina".