AGI - Gli elettrodomestici dedicati all'asciugatura della biancheria rappresentano una fonte finora sottovalutata di microfibre immesse in atmosfera. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology Letters, condotto dagli scienziati della City University of Hong Kong, che hanno valutato il rilascio di sostanze inquinanti associato alle asciugatrici. Secondo i risultati del gruppo di ricerca, un singolo dispositivo potrebbe rilasciare fino a 120 milioni di microfibre ogni anno, una cifra significativamente superiore rispetto a quella associata alle lavatrici.
Le microfibre, spiegano gli autori, possono derivare da tessuti naturali, come il cotone, o materiali sintetici, come il poliestere. Queste sostanze rappresentano una fonte di preoccupazione perché possono assorbire e trasportare inquinanti sulle lunghe distanze, possono essere ingerite o inalate, e le conseguenze per la salute derivanti dall'assunzione di tali materiali non sono ancora comprese del tutto.
Il team, guidato da Kai Zhang e Kenneth Leung, ha stimato il quantitativo di microfibre prodotte e rilasciate da un'asciugatrice presente in una famiglia media canadese, che ammonterebbero a circa 90-120 milioni di unità ogni anno. Per limitare tali inconvenienti, sostengono gli autori, gli elettrodomestici dovrebbero essere dotati di specifici sistemi di filtrazione. Sarà necessario approfondire le ricerche, concludono gli scienziati, in modo da quantificare con maggiore accuratezza il quantitativo di sostanze potenzialmente inquinanti raggiungono l'ambiente a seguito dei cicli di asciugatura.