AGI - Nuovi esami di scheletri ed embrioni animali hanno permesso ai ricercatori di scoprire come i mammiferi abbiano sviluppato nasi sporgenti e flessibili.
Questo studio contribuisce a scoprire l’origine del forte senso dell’olfatto dei mammiferi e crea il potenziale per nuovi modelli animali, come polli o rane, che vengono spesso utilizzati negli esperimenti di laboratorio per indagare sui disturbi dello sviluppo facciale come la palatoschisi.
A realizzare questo studio è stato un team internazionale guidato dall’Università di Tokyo. La ricerca, pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences, è la prima ad esaminare l’evoluzione della struttura facciale utilizzando studi cellulari che confrontano più embrioni di più specie.
“I fossili esistenti di animali a quattro zampe, antenati sia dei rettili che dei mammiferi, hanno lo stesso numero di ossa della mascella superiore. È molto facile pensare che le ossa siano le stesse, ma ora possiamo studiare gli embrioni e monitorare lo sviluppo cellulare per studiare queste ossa in modo molto più dettagliato”, ha spiegato il ricercatore Hiroki Higashiyama, che studia lo sviluppo evolutivo presso la Graduate School of Medicine dell’Università di Tokyo.
Un gruppo di cellule, chiamato prominenza frontonasale, forma la punta della mascella nei rettili, ma è diventato poi un naso sporgente nei mammiferi.
Le punte delle mascelle dei mammiferi si formano invece da un gruppo separato di cellule, chiamato prominenza mascellare.
Man mano che gli antenati delle specie accumulavano più differenze fisiche e genetiche, l’osso sulla punta della mascella superiore dei rettili, la premascella, si rimpiccioliva e migrava verso l’alto e l’osso che si trovava dietro, la septomascella, diventava più grande e si spostava in avanti.
I ricercatori affermano che le ossa facciali dei mammiferi che depongono le uova, come l’ornitorinco e l’echidna australiani, forniscono ulteriori esempi viventi di strutture ossee di transizione dal modello di rettile evolutivamente più antico alla struttura di mammifero evoluta più di recente.
“Questa scoperta è un’innovazione chiave nell’evoluzione del nostro naso mobile e di quello di altri mammiferi, che contribuisce al senso dell’olfatto altamente sensibile dei mammiferi”, ha affermato Higashiyama.
Questa separazione del naso e della mascella conferisce ai mammiferi la loro capacità unica di “annusare”, usando i muscoli per dilatare le narici e inalare profondamente gli odori dall’ambiente.
“Ora conosciamo la composizione delle protuberanze facciali e dello sviluppo embrionale in più specie, quindi possiamo confrontare i disturbi dello sviluppo facciale nei polli o nelle rane con gli umani”, ha concluso Higashiyama.
“Per ora abbiamo solo migliorato la conoscenza dei libri di testo, ma in futuro questi modelli animali saranno un’applicazione pratica dei nostri studi".