AGI - Le democrazie sono associate a una copertura sanitaria universale più robusta rispetto alle autocrazie. Questo, almeno, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Health Affairs, condotto dagli scienziati della Stanford University, che hanno esaminano i dati e gli indici osservativi privati e governativi di 170 paesi dal 1990 al 2019.
Il team, guidato da Tara Templin, ha analizzato la relazione tra la forma di governo e il denaro investito nei servizi sanitari.
Gli autori hanno scoperto che nei 73 paesi classificati democratici la spesa sanitaria del governo per persona è aumentata mediamente da 274 a 506 euro durante il periodo di studio, mentre nelle nazioni autocratiche il valore medio è incrementato da 64 a 161 euro.
Le democrazie, sostengono gli esperti, sembravano associate a maggiori probabilità di mantenere la copertura sanitaria universale, nonostante le recessioni economiche.
Le implicazioni del lavoro potrebbero trovare applicazione anche in ambito della crisi provocata dalla pandemia di Covid-19.
In una situazione emergenziale come quella legata alla pandemia, infatti, osservano gli autori, le istituzioni globali e i fornitori di assistenza potrebbero dover adeguare le linee guida in modo da ottenere i migliori risultati possibili nei paesi in cui i leader politici non godono di incentivi elettorali sufficienti a fornire assistenza sanitaria adeguata alla popolazione.