AGI - Sono state osservate per la prima volta due balene franche nordatlantiche in un atteggiamento molto simile ai nostri abbracci. Gli esemplari, che nuotavano ognuno mantenendo una pinna sul corpo dell’altro, sono stati documentati da Michael Moore, della Woods Hole Oceanographic Institution, nel Massachusetts, Amy Knowlton, ricercatrice presso il Right Whale Research Program e del New England Aquarium e Brian Skerry, fotografo e National Geographic Explorer, che ha guidato il drone che ha catturato le immagini.
Come riporta il National Geographic, i tre avevano intrapreso una spedizione per ottenere una stima numerica delle balene franche e valutare le condizioni di salute e le dimensioni delle popolazioni. Nel Nord Atlantico la squadra si è imbattuta in una scena davvero insolita, con due esemplari maschi che nuotavano vicini con le pinne intrecciate sul corpo del compagno.
“È la prima volta che viene documentato un comportamento del genere – osserva Moore – in primavera le balene franche migrano verso Nord dalle calde acque caraibiche verso gli Stati Uniti nord-orientali e il Canada, dove lo zooplancton di cui si nutrono è più abbondante”.
“L’uso del drone – spiega Skerry – aveva lo scopo di creare empatia nei confronti di questa specie. La scienza non è stata in grado di coinvolgere l'opinione pubblica e le balene franche nordatlantiche potrebbero estinguersi nei prossimi decenni”. Sono, infatti, meno di 400 gli esemplari che nuotano ancora nell’oceano, il che rende la balena franca del Nord Atlantico una delle specie a maggior rischio di estinzione.
Studi precedenti avevano suggerito che le balene possono formare gruppi, giocare insieme e mantenere legami sociali.
Secondo gli scienziati, l’abbraccio rappresenta qualcosa di più di un curioso comportamento animale.
“L’aspetto che mi ha colpito di più del nostro video – commenta Moore – è stata la dolcezza del gesto. Vedere le due balene nuotare abbracciate mi ha fatto pensare a un valzer lento. Sono davvero contento di questa documentazione così tenera, perché, analizzando le carcasse delle balene spiaggiate, le notizie positive su questa specie in pericolo di estinzione sono davvero poche”.