AGI – Lo Psittacosaurus, un genere di dinosauro vissuto durante il Cretaceo tra 123,2 e 100 milioni di anni fa, potrebbe aver avuto dei genitali molto colorati, utilizzati per attirare i compagni e svolgere rituali simili a quelli dei coccodrilli. A rivelarlo uno studio, pubblicato sulla rivista Current Biology, condotto dagli esperti dell'Università di Bristol e dell'Università del Massachusetts, che hanno analizzato i resti di un esemplare portato alla luce a Sihetun, nella provincia di Liaoning, nel nord-est della Cina, conservato presso il Senckenberg Research Institute di Francoforte, in Germania, e ricostruito l’apparato sessuale dell’esemplare.
“Il rituale di accoppiamento di questi dinosauri potrebbe essere stato simile a quello dei moderni coccodrilli – spiega Jakob Vinther dell'Università di Bristol – che sfregano le regioni pelviche e avvicinano gli orifizi scambiandosi liquidi riproduttivi”. Il team ha ricostruito i genitali dello Psittacosaurus, costituiti da un’apertura nota come ‘cloaca’ o ‘sfiato’, lunga circa 1,78 centimetri, utilizzata per defecare, urinare e accoppiarsi.
“La maggior parte dei mammiferi è dotata di orifizi distinti per ognuna di queste funzioni – osserva Robert Nicholls, paleoartista dell'Università del Massachusetts – mentre molti animali vertebrati, inclusi uccelli e anfibi, presentano conformazioni unificate di questo tipo. Gli uccelli, ad esempio, scambiano fluidi riproduttivi in un processo noto come ‘bacio a cloaca’, durante il quale le regioni genitali si avvicinano e si strofinano”.
I ricercatori hanno rilevato che la regione cloacale dello Psittacosaurus è unica, anche se presenta alcune somiglianze con i coccodrilli moderni. “I margini esterni ai genitali – riportano gli autori – erano altamente pigmentati con melanina, per cui è probabile che venissero utilizzati per attirare l’attenzione dei compagni. I babbuini moderni e alcune salamandre usano tattiche di accoppiamento simili”. Gli scienziati sospettano anche che i lobi sui lati dell’orifizio contengano ghiandole simili a quelle dei coccodrilli, che emettono odori specifici durante la fase di accoppiamento.
“Abbiamo costruito modelli di colore di questo dinosauro – spiega Amherst Diane Kelly, esperta di rituali di accoppiamento presso l’Università del Massachusetts – grazie a un fossile in mostra al Museo Senckenberg in Germania che conserva chiaramente la pelle e i modelli di colore. C’è voluto molto tempo prima che riuscissimo a finirlo, perché si tratta di un territorio in gran parte inesplorato”. Il team non esclude che lo Psittacosaurus avesse anche un organo fallico nascosto all’interno dell’orifizio, ma è impossibile stabilirlo sulla base dell’aspetto esterno. “L’apertura sessuale presenta un aspetto differente in molti gruppi diversi di tetrapodi – sostiene Kelly – ma questo spesso non rivela indizi sulle attività riproduttive degli animali e dal fossile non abbiamo potuto dedurre caratteristiche distintive”. “È un punto di svolta – conclude Nicholls – è stato davvero incredibile avere l’opportunità di ricostruire una delle poche caratteristiche relative ai dinosauri di cui non avevamo indizi”.