AGI - Nuovi vettori in grado di superare in tecnologia le navicelle e i missili di SpaceX e una nuova missione su Venere. Questi i prossimi obiettivi dell'agenzia spaziale russa Roscosmos, secondo quanto dichiarato dal direttore generale, Dmitry Rogozin, all'agenzia Ria Novosti.
L'impresa della Crew Dragon e del Falcon Heavy, che ha segnato l'inizio della collaborazione tra la Nasa e l'azienda di Elon Musk, ha riacceso la competizione tra Washington e Mosca per la corsa allo spazio, tanto più perche' la navicella di Space X ha consentito agli Usa di smettere di appoggiarsi alla russa Soyuz per le missioni sulla Stazione Spaziale Internazionale. I russi hanno coì' perso il monopolio nel redditizio ruolo di "taxisti spaziali": un passaggio sulla Soyuz verso l'Iss costava infatti alla Nasa 80 milioni di dollari per astronauta.
"Stiamo costruendo un razzo a metano che sostituira' la Soyuz-2", spiega Rogozin, annunciando che il propulsore non solo sarà riutilizzabile come il Falcon Heavy di SpaceX ma addirittura potrà essere riutilizzato "almeno 100 volte".
"Ovviamente stiamo guardando quello che stanno facendo i nostri colleghi americani", ha affermato Rogozin, "ma i nostri ingegneri stanno cercando di prendere una scorciatoia: non ripetere quello che i nostri colleghi di Space X stanno facendo ma sorpassarli".
Il numero uno di Roscosmos non è apparso impressionato dall'atterraggio sull'acqua della Crew Dragon avvenuto la settimana scorsa: La navicella di Musk, afferma, "non è progettata per l'atterraggio sulla terra ed e' esattamente il motivo per cui i colleghi americani hanno deciso di ammarare come si faceva 45 anni fa".
"Campioni da Venere per capire il cambiamento climatico"
Quanto all'intenzione di tornare su Venere, Rogozin ha osservato che è sempre stato un "pianeta russo" dal momento che l'Urss fu l'unica nazione che, a partire dagli anni '60, riuscì a farvi atterrare sonde.
"Credo che Venere sia più interessante di Marte", oggetto invece delle attenzioni degli Usa, ha spiegato Rogozin, secondo il quale lo studio del pianeta, la cui atmosfera è composta quasi del tutto di anidride carbonica, aiutera' gli scienziati ad affrontare le sfide del cambiamento climatico.
"Se non studiamo quello che accade su Venere, non saremo in grado di capire come evitare che un simile scenario si verifichi sul nostro pianeta", ha proseguito il presidente della Roscosmos, che intende riportare sulla Terra materiale prelevato da Venere, anche in collaborazione con gli americani. "Sarebbe una vera svolta e sappiamo come farlo", ha aggiunto, spiegando che gli scienziati russi sono al lavoro sui documenti d'epoca sovietica.
Il problema sono i continui tagli di bilancio sofferti dall'agenzia spaziale: "Non capisco come dovremmo lavorare in queste condizioni, le altre agenzie spaziali stanno aumentando le loro risorse".