AGI – È previsto per oggi alle 13.50 (ora italiana) dalla piattaforma di lancio di Cape Canaveral il decollo del razzo Atlas V, nell’ambito della missione spaziale NASA Mars 2020, diretta verso il Pianeta rosso, che verrà esplorato dal rover Perseverance. Scopo della missione, quello di identificare le tracce di una vita passata o presente sul pianeta, raccogliere campioni e analizzare la superficie, con l’obiettivo finale di dirimere alcuni dei misteri che avvolgono il passato (e il presente) dell’atmosfera marziana. Gli Stati Uniti detengono attualmente il primato di unica nazione ad aver condotto missioni di lunga durata sulla superficie del nostro enigmatico vicino cosmico, ma il record potrebbe essere battuto dalla missione Tianwen-1, partita il 23 luglio da piattaforma di lancio della Cina. L’Agenzia spaziale statunitense, in caso di successo, raggiungerà comunque un nuovo risultato, dato che insieme al rover Perseverance, l’esplorazione del pianeta sarà affidata anche a Ingenuity, un piccolo drone-elicottero che sarà il primo del suo genere.
La NASA ha impiegato circa sette anni per preparare la missione, che porterà il Perseverance, lungo 3 e largo 2,7 metri, ad atterrare sul cratere Jezero, il retaggio di un antico lago marziano, dove gli scienziati sperano di raccogliere campioni e preziose informazioni sulla conformazione, sulla struttura e sull’atmosfera del pianeta. La missione prevede che siano raccolti almeno 20 campioni da portare sulla Terra nei prossimi 10 o 15 anni, anche se i ricercatori confidano di riuscire a riempire tutte le 43 provette di titanio di cui Perseverance dispone. La sonda porterà con sé un piccolo meteorite, attualmente conservato presso il Museo di storia naturale di Londra, per effettuare confronti e calibrare le misurazioni.
Le proprietà note della roccia marziana rappresentano infatti un modo per avvalorare le scoperte che il rover compirà sulla superficie del pianeta, in particolare riguardo i campioni in cui potrebbero essere nascoste le eventuali evidenze di forme di vita che abitavano il Pianeta rosso. “Questa piccola roccia – spiega Caroline Smith, responsabile delle raccolte scientifiche presso il Museo di storia naturale di Londra e membro del team scientifico della missione NASA Mars 2020 – ha molto da raccontare: la sua formazione risale a circa 450 milioni di anni fa, tra i 600 e i 700mila anni fa è caduto su Marte, probabilmente a seguito di un impatto, per poi atterrare sul nostro pianeta probabilmente un millennio fa. E ora sta tornando sul Pianeta rosso”.
L’esperta aggiunge che il meteorite, scoperto nei deserti dell'Oman nel 1999, si chiama Sayh al Uhaymir 008 o SaU 008 ed è costituito principalmente da basalto, ma contiene diversi minerali come pirosseno, olivina e feldspato. “La composizione particolare di SaU 008 – aggiunge Smith – sarà piuttosto importante per le scansioni di Perseverance, che avvengono grazie a Sherloc, uno strumento che contiene due imager e due spettroscopi laser, ideati per esaminare la geologia del sito di atterraggio. Per il ritorno del materiale, le agenzie spaziali americana ed europea collaboreranno allo scopo di ottimizzare i processi operativi e stabilire i metodi più sicuri per contribuire a quella che potrebbe portare a una delle scoperte più significative nella storia della cosmologia. I costi di progettazione, realizzazione e lancio di Mars 2020 rispecchiano i numeri astronomici: si parla di circa 2,1 miliardi di dollari.
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