Questa primavera la popolazione di foche grige sulle coste di Germania e Olanda è cresciuta del 17% rispetto allo scorso anno. Secondo gli esperti, potrebbe essere merito della quarantena, che ha lasciato le spiagge libere dai turisti, consentendo agli animali di riprodursi con più tranquillità. Nei tre mesi da maggio a marzo nel mare dei Wadden, che si estende da Den Helder nei Paesi Bassi a Esbjerg in Danimarca, sono state segnalati 7.649 esemplari, secondo i dati del Common Wadden Sea Secratariat (Cwss).
È il culmine di una tendenza positiva che dura ormai da oltre un decennio. Dal 2008, quando sono iniziate le rilevazioni, la popolazione di foche grige ha registrato un aumento medio del 9% ogni anno. Ciò significa che negli ultimi 12 anni è triplicato il numero di questi animali in quest'area, dove secoli fa si erano estinti in a causa della caccia eccessiva, finché negli anni '50 del secolo scorso capi provenienti dall'Inghilterra non ricolonizzarono progressivamente le coste di Olanda e Germania.
"Al momento non siamo in grado di dire per certo che la riduzione dell'attività umana nei mesi scorsi, ad esempio l'assenza di turisti sulle spiagge, sia responsabile dei risultati di questa ricerca", ha spiegato all'agenzia Dpa il vicesegretario esecutivo del Cwss, Sascha Klopper, "per determinare se le restrizioni relative alla pandemia possano aver avuto un simile effetto, gli esperti hanno bisogno di effettuare ricerche più approfondite ma l'ipotesi è da considerare tra le spiegazioni possibili".