AGI - Alcuni scimpanzé hanno un osso cardiaco che potrebbe aiutare gli esperti a monitorare e salvaguardare le loro condizioni di salute. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università di Nottingham, che hanno pubblicato il loro studio sulla rivista Scientific Reports.
“Gli scimpanzé selvatici sono in pericolo e le malattie cardiovascolari sono molto comuni in questa specie, per questo comprendere il funzionamento del loro sistema cardiaco potrebbe aiutarci a preservarli”, dichiara Catrin Rutland dell’Università di Nottingham. Il suo team ha scoperto la presenza dell’os cordis, l’osso cardiaco, in alcuni esemplari con fibrosi miocardica idiopatica, una patologia che colpisce anche gli esseri umani e che provoca aritmie e aumenta il rischio di infarto.
“Questa scoperta sensazionale solleva diversi interrogativi sull’anatomia degli scimpanzé, così simile a quella umana, per cui ci siamo chiesti se l’os cardis non possa essere presente anche in alcuni esseri umani”, prosegue la ricercatrice, sottolineando che le immagini ad alta definizione sono state ottenute grazie alla tomografia micro-computata, una nuova tecnica di imaging innovativa che consente ingrandimenti più elevati e nitidi rispetto ai dispositivi TC standard.
“Comprendere il funzionamento e la struttura dei cuori degli scimpanzé potrebbe aiutarci a capire come procedere per far sì che le malattie cardiache non rappresentino una minaccia tanto importante”, commenta Sophie Moittié, collega e coautrice di Rutland, sottolineando che l’os cardis è presente in molti bovini e in alcuni esemplari di pecore, lontre, cani e cammelli.
“Il nostro lavoro dimostra la presenza di cartilagine insieme all’osso, il che potrebbe fornire informazioni sui meccanismi attraverso cui la crescita ossea ha avuto inizio, ma dobbiamo ancora individuare la funzione di questa struttura, potrebbe essere un sostegno per le valvole cardiache o svilupparsi a seguito di malattie cardiache o ancora alterare il sistema elettrico che permette al cuore di battere”, spiegano le ricercatrici, aggiungendo che l’os cardis è stato individuato in scimpanzé maschi e femmine di età diverse.
“Questo studio ha riunito ricercatori e veterinari professionisti, che hanno lavorato sinergicamente per promuovere la salute e la conservazione degli scimpanzé”, conclude Rutland.