È di una ragusana la foto del giorno scelta dall'Universities Space Research Association (Usra), ente di ricerca astronomica delle università che collaborano con la Nasa. Scattato da Marcella Giulia Pace, appassionata di fotografia astronomica, il click riprende la librazione lunare, ovvero quel fenomeno, individuato per primo da Galileo Galilei, dovuto ai moti rivoluzione e rotazione della Luna, per cui questa non ci mostra sempre esattamente lo stesso volto ma sempre un pò più della metà.
"La luna - spiega Pace all'AGI - è un satellite. Poiché il periodo di rotazione della Luna attorno al suo asse è uguale a quello di rivoluzione attorno alla Terra, è per questo che, dalla Terra vediamo sempre la stessa faccia ma, per la I legge di Keplero, la Luna descrive un’orbita ellittica intorno alla Terra e dunque ci sarà un momento in cui sarà più vicina (Perigeo) e uno in cui sarà più lontana (Apogeo). E, come enunciato della II legge di Keplero, quando è più vicina ruota più velocemente e quando è più lontana ruota più lentamente.
Questo fa sì che il movimento di rotazione della Luna attorno alla Terra non sia costante, e questa variabilità ci permette di sbirciare un po' più della Luna durante un mese Anomalistico (ovvero il tempo che la Luna impegna a passare da un Perigeo all’altro, circa 27 giorni).Seppur in maniera marginale la posizione di un osservatore sulla terra influenza la possibilità di osservare qualcosina in più della Luna nell’arco di un giorno: al sorgere della Luna, se ne distingue un po 'più della porzione est (o superiore); e quando è alta in cielo mostra un un po 'più della porzione ovest ".
"Mi sono messa al lavoro dalle 8.15 della sera del 10 febbraio 2020 alle 2.15 del mattino dell'11 febbraio" spiega. "L'immagine finale, risultante da 7 foto scattate da Modica e pubblicate sul suo sito https://greenflash.photo/ - prosegue- mi ricorda un'ammonite".
"La passione di documentare cosa accade nel cielo l'ho avuta sempre, fin da bambina, poi ho approfondito", aggiunge Pace, 45 anni, maestra. "Mi piace - continua - soprattutto il cielo diurno, e le foto meteore, catturare fenomeni dei quali il più noto è l'arcobaleno". "Spesso - conclude, parlando del lavoro di maestra - sono proprio i bambini ad alimentare la mia curiosità, a mantenerla viva".