Un team di scienziati dell'Università del Minnesota ha catalogato più di 1.500 movimenti unici utilizzati dalle api per comunicare. L'elenco, pubblicato sulla rivista Plos One, è stato compilato come parte di uno studio più ampio su come i gestori del territorio potrebbero preparare gli habitat naturali per essere più ospitali per le api, le cui popolazioni sembrano essere sempre meno numerose negli ultimi anni.
Il team, guidato da Morgan Carr-Markell dell'Università del Minnesota, ha portato due grandi colonie di api in due diversi siti nel Minnesota. Scopo iniziale della ricerca era stabilire come le api reagissero a diverse fonti di polline. "Abbiamo notato dei comportamenti insoliti, delle 'danze' effettuate quando il gruppo di api si trovava in formazione fuori dall'alveare", commenta Carr-Markell.
"Questi movimenti erano utilizzati per comunicare informazioni specifiche, come dove e quando svoltare, indicazioni di volo, o la distanza dalla fonte di polline più vicina, nonché la 'pregiatezza' del polline", aggiunge la ricercatrice, spiegando che il suo team ha catalogato 1.528 diversi movimenti, evidenziando un sistema di comunicazione complesso e sfumato.
"Credo che la comunicazione sia uno degli aspetti più interessanti riguardo le api, volevamo essere in grado di usare queste informazioni per aiutare i gestori interessati al benessere delle api", sottolinea ancora Carr-Markell. "La nostra ricerca ha anche evidenziato che le piante con il polline considerato più pregiato per gli insetti erano quelle autoctone delle praterie, e non quelle importate, che erano considerati obiettivi secondari. I nostri risultati suggeriscono quindi che l’inclusione di alcune forme vegetali tipiche locali in determinate zone potrebbe aumentare la possibilità che le colonie di api utilizzino tali zone come fonti alimentari principali per la produzione di miele", concludono i ricercatori.