Sono stati ritrovati in una grotta spagnola i resti di nove corpi, di cui quattro bambini, brutalmente giustiziati in quella che è stata definita “frenesia omicida xenofoba” di oltre 7mila anni fa. Questo è quanto emerge da uno studio congiunto dei ricercatori dell’Università di Basilea, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Scientific Reports.
Secondo gli scienziati, i corpi vennero martoriati, trafitti da una freccia e successivamente percossi, ad indicare probabilmente una seconda esecuzione che potesse distruggere il ricordo delle vittime. La ricerca è stata condotta presso Els Trocs, una grotta nei moderni Pirenei spagnoli, dove gli archeologi riferiscono di aver rinvenuto i corpi di cinque adulti e quattro bambini di età compresa tra tre e sette anni, che sembravano riportare segni di violenza fisica inferti a seguito del decesso.
“Si tratta di una situazione senza precedenti in Europa. Una tale manifestazione di aggressività potrebbe essere stata scatenata da episodi reiterati di furti di donne o bestiame”, afferma Kurt W Alt dell'Università di Basilea. I resti sono stati datati al 5.300 a.C. circa, quando i cacciatori-raccoglitori venivano sostituiti dai contadini. “Dall’analisi delle ossa, rotte e fratturate in numerosi loci, risulta che i corpi sono stati colpiti ripetutamente, a volte anche dopo la morte”, prosegue il ricercatore, sottolineando che la scoperta documenta una prima escalation di violenza tra individui di origini e visioni del mondo completamente diverse.
“Il conflitto trasmette l'impressione di un'azione xenofoba. Il tipo di aggressione suggerisce uno scontro tra gruppi nemici. Dai test sul genoma risulta che due dei corpi rinvenuti erano padre e figlio. Per gli altri l'analisi del genoma non è stato così accurato ma non sembravano essere in una relazione di parentela, ma è probabile che le vittime fossero parte dello stesso gruppo culturale. Se fossero stati dei migranti, sarebbero potuti essere accolti come una minaccia ai possedimenti dei terreni”, aggiunge ancora Kurt W Alt.
“Non credo si tratti di un rituale di omicidio, sembra che i corpi siano stati prima colpiti dalle frecce e poi trascinati nella grotta”, precisa Joe Ignacio Royo, coautore della ricerca ed esperto locale. “Gli attacchi scagliati all'interno di Els Trocs sono stati così violenti da sembrare una seconda esecuzione, una frenesia omicida”, concludono i ricercatori.