Sostituendo i tradizionali inalatori per l'asma con alternative più "verdi" si può ridurre significativamente l'impatto che questi dispositivi hanno sull'ambiente. L'impatto sarebbe tanto significativo quanto diventare vegetariani o perfetti riciclatori. Lo ha suggerito uno studio condotto dall'Università di Cambridge e pubblicato sulla rivista BMJ Open.
Alcuni inalatori rilasciano gas a effetto serra legati al riscaldamento globale, ma prima di passare all'alternativa più ecologica i ricercatori invitano a parlare con il proprio medico. Si stima che gli inalatori rappresentino quasi i 4 per cento delle emissioni di gas serra del Sistema sanitario nazionale del Regno Unito.
I ricercatori stimano che la sostituzione anche di uno di questi 10 inalatori con un'alternativa più ecologica, come gli inalatori di polvere secca ridurrebbe le emissioni di CO2 di 58 chilotonnelate. È simile all'impronta di carbonio di 180 mila viaggi in automobile da Londra ed Edimburgo. A livello individuale, la sostituzione del vecchio inalatore con quello di polvere secca potrebbe risparmiare l'equivalente tra 150 kg e 400 kg di anidride carbonica all'anno. In pratica è come se si smettesse di mangiare carne.
"I gas all'interno di questi contenitori sono gas serra così potenti che possono contribuire in modo significativo all'impronta di carbonio di un individuo e se si utilizzano uno o due di questi inalatori ogni mese, allora si possono aggiungere fino a centinaia di chili di anidride carbonica nel corso di un anno, che è simile ad altre azioni che le persone desiderano intraprendere per ridurre la propria impronta di carbonio, come diventare vegetariani", dice Alex Wilkinson, il ricercatore che ha guidato lo studio.