AGI - Quasi 3 pazienti ogni mille ricoverati per covid, sviluppano un'infiammazione cardiaca, che nel 40% dei casi risulta particolarmente grave. A dirlo è uno studio su oltre 50.000 pazienti tra Europa e Usa, pubblicato sulla rivista americana Circulation, frutto frutto della collaborazione di 23 centri, coordinati dall’Ospedale Universitario di Brescia e dal Cardio Center di Niguarda. La ricerca ha anche rilevato che molto spesso la miocardite si manifesta in assenza della “classica” polmonite da Covid-19. Nel 40% dei casi porta a forme molto gravi, fino a causare il decesso o il ricorso a supporti meccanici al circolo, anche in pazienti giovani. Nelle miocarditi associate ai vaccini, invece, si osserva un quadro critico in meno del 5% dei casi.
I risultati di questo studio mondiale, dunque, rivelano che circa 2,4 pazienti ogni 1.000 ricoverati per covid sviluppano una miocardite. “Questo dato - spiega Enrico Ammirati, specialista della Cardiologia 2 di Niguarda e primo autore dello studio - è basato su un’analisi che prende in esame oltre 50 mila pazienti ricoverati per Covid-19. La miocardite acuta è un’infiammazione del muscolo cardiaco. Nel caso del Covid-19 è verosimilmente causata da una reazione immunitaria innescata dall’infezione del virus SARS-CoV-2 piuttosto che da un’azione diretta del virus contro il cuore”.
Essenziale per capire il reale legame tra il virus e il danno cardiaco è la diagnosi. “In questa ricerca - confermano Patrizia Pedrotti, cardiologa specialista di risonanza magnetica cardiaca, e Cristina Giannattasio, direttore della Cardiologia 4 di Niguarda - la diagnosi della miocardite è stata la più accurata possibile. Si è basata, infatti, sull’esecuzione di risonanza magnetica cardiaca o di biopsia cardiaca”.
Le infiammazioni cardiache da Covid-19 possono essere molto gravi e pericolose. Secondo la ricerca, quasi nel 40% dei casi il quadro clinico è risultato particolarmente grave. Nel 20% i pazienti sono deceduti o hanno avuto necessità di un supporto meccanico al circolo per via delle loro condizioni, questo nonostante si trattasse di una popolazione giovane con un’età mediana di 38 anni. Sappiamo che esistono anche forme di miocardite insorte a seguito della vaccinazione. “In questi casi meno del 5% dei pazienti ha avuto un decorso grave”, conclude Marco Metra, direttore della Cardiologia di Brescia e ultimo autore del lavoro.